Germania. Accordo raggiunto: è ancora Grosse Koalition

di Guido Keller

BERLINO. Dopo cinque giorni di trattative, che hanno visto al tavolo 39 delegati di Cdu, Csu e Spd, e dopo una maratona estenuante che ha interessato le ultime 24, è stato raggiunto a Berlino l’accordo di governo che darà il via al quarto mandato per Angela Merkel.
E’ ancora una volta Grosse Koalition, dopo che già in novembre era fallita l’ipotesi di una coalizione “Giamaica”, Cdu-Csu, i Liberali e i Verdi (nero, giallo, verde), e d’altro canto l’alternativa, ora scongiurata, era quella di nuove elezioni, con il rischio che la destra estrema di Alternative fuer Deutschland (Afd: 12,6%, +7,9%) avrebbe potuto acquisire ancora più consensi.
Il leader delle tre formazioni politiche, Angela Merkel (Cdu), Horst Seehofer (Csu) e Martin Schulz (Spd), hanno già fatto sapere che presto il risultato delle trattative di Berlino sarà sottoscritto e che il nuovo governo vedrà la luce entro Pasqua, fermo restando il via libera dei delegati di partito al congresso straordinario dell’Spd che avrà luogo il 21 gennaio. Schulz si è così rimangiato la parola, dal momento che immediatamente dopo il pessimo risultato elettorale che ha relegato i socialdemocratici al minimo storico (20,5%, -5,2%), aveva affermato di non voler prendere parte ad una nuova Grosse Koalition.
Si esce così da una situazione di stallo che durava dal 24 settembre, giorno delle elezioni, dovuta anche al fatto che anche la Cdu-Csu aveva perso l’8,5% dei consensi rimanendo sì primo partito, ma con una perdita politicamente pesante dell’8,5%.
Tasse, immigrazione, sanità e Europa erano i temi su sui non si trovava la quadratura, per cui si è arrivati a compromessi che saranno messi a dura prova dall’opposizione dei partiti di minoranza: in tema di sanità si è stabilito che si tornerà al sistema per cui i contributi assicurativi saranno condivisi in ugual misura tra il datore di lavoro e il lavoratore; sulle tasse ha prevalso la linea dei socialdemocratici, per cui non verrà aumentata l’aliquota massima di imposta; per i migranti sarà consentito il ricongiungimento familiare per circa mille individui al mese e vi sarà un tetto di 200mila ingressi l’anno per i nuovi rifugiati; sull’Europa si è decisa (ma siamo ancora agli accordi di massima) l’implementazione dell’Eurozona, come pure il sostegno ad uno spirito più convintamente europeista.
Merkel ha così tirato un sospiro di sollievo, ed ha potuto affermare che “ho lavorato in uno spirito di fiducia per poter dare al Paese un governo stabile”, pur osservando che “Dobbiamo essere più veloci nelle decisioni”. “Abbiamo raggiunto un risultato eccezionale”, ha dichiarato Martin Schulz, che ha parlato del raggiungimento di un buon contratto di governo” sullo stato sociale, con l’aumento degli aiuti alle famiglie, gli investimenti nel sistema della formazione.
Soddisfazione è stata espressa da tutti leader europei, con il capo della Commissione Jean Claude Juncker che ha affermato: “Buone notizie sembrano giungere dalla Germania”, “In termini di sostanza sono molto contento di quanto Cdu-Csu e Spd hanno concordato. E’ un testo positivo e costruttivo per il futuro dell’Europa”.