Germania. Conclusa la trattativa con la Grecia per la “restituzione” dei migranti. Ora tocca all’Italia

di Enrico Oliari

La Germania procede spedita verso la “restituzione” ai paesi europei di primo arrivo dei migranti e richiedenti asilo, cosa d’altro canto prevista dall’Intesa di Dublino che in molti ma non tutti vorrebbero riformare.
L’iniziativa, che va in contrasto con le immagini del milione di migranti accolti con fiori e pacchi regalo alle stazioni tedesche nel 2015, è stata voluta con forza dal ministero degli Interni tedesco Horst Seehofer (CDU) per tenere in piedi la “Groko”, la Grosse Koalition che permette ad Angela Merkel (CSU) di governare, un vero e proprio ricatto con tanto di ultimatum che la cancelliera ha dovuto accogliere definendolo diplomaticamente un “buon compromesso” e un “accordo sostenibile”. Si arriverà così ai veri e propri campi di accoglienza che il bavarese Seehofer ha preteso vicino ai confini ed ai principali aeroporti, ma già sono in corso trattative per rimandare nei paesi di primo approdo i cosiddetti “movimenti secondari”.
Con la Grecia, da cui è arrivata la maggior parte di migranti e richiedenti asilo provenienti soprattutto dal Medio Oriente e dall’Asia centrale, l’accordo è pressoché concluso, per cui Seehofer ha annunciato “la firma è imminente” e che “ci aspettiamo che la cosa si concretizzi anche con l’Italia”. In linea con quanto già stipulato con la Spagna, i migranti che hanno presentato richiesta di asilo in un paese di primo approdo (cioè quasi tutti) verranno lì rimandati entro 48 ore.
Merkel ha iniziato a fare pressioni sul governo italiano perché accetti l’accordo, politicamente uno smacco per il vicepremier Matteo Salvini per il quale il respingimento dei migranti rappresenta una priorità, e si è detta pronta ad aprire i colloqui con il premier Giuseppe Conte. Proprio il leghista Salvini infatti aveva escluso categoricamente l’eventualità di riaccogliere in Italia i richiedenti asilo tedeschi, per cui la trattativa potrebbe complicarsi e sarà da vedere chi tra Roma e Berlino cederà e cosa andrà a perdere nel momento in cui non dovesse cedere.
Tra la Germania e l’Italia c’è di mezzo l’Austria, e già il cancelliere Sebastian Kurz aveva fatto sapere dopo un incontro con i colleghi di governo Heinz-Christian Strache (vicecancelliere) e Herbert Kickl (ministro dell’Interno) che “Se questo accordo (Merkel – Seehofer, ndr) dovesse diventare la posizione del governo tedesco”, com’è poi stato, “ci vedremmo costretti ad agire per evitare svantaggi per l’Austria e la sua popolazione. L’Austria è pronta ad adottare misure in particolare per proteggere i suoi confini meridionali”, per l’Italia in particolare il valico del Brennero.