Germania. L’oppositore di Hong Kong in visita, Pechino convoca l’ambasciatore tedesco

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La visita del noto oppositore di Hong Kong, Joshua Wong, a Berlino e soprattutto il suo incontro con il ministro degli Esteri Heiko Maas ha comportato attriti fra la diplomazia tedesca e quella cinese.
Il ministero degli Esteri della Repubblica Popolare ha infatti convocato l’ambasciatore tedesco Clemens von Goetze per far sapere proteste ufficiali, cosa confermata dal suo omologo cinese in Germania, Wu Ken, il quale ha affermato, come riferisce l’agenzia Dpa, che “Abbiamo espresso il nostro profondo malcontento”, asserendo anche che “l’incidente” potrà avere ripercussioni sui rapporti fra le due nazioni.
Wong era stato invitato dal quotidiano Bild lo scorso lunedì ad una festa sul terrazzo del ristorante del Bundestag, dove aveva interloquito con diversi esponenti del mondo politico ed aveva affermato che “Qui respiro aria di libertà invece degli aggressivi gas lacrimogeni di Hong Kong”.
Il 22enne oppositore è una delle figure chiave della protesta contro l’erosione dell’autonomia di Hong Kong da parte del governo centrale cinese, ed il suo nome era divenuto noto nel 2014 in occasione di Occupy Central e la “rivolta degli ombrelli” contro la decisione presa dal Comitato permanente del Congresso del Popolo nazionale (Npc) secondo cui gli elettori ancora oggi sono chiamati a scegliere il responsabile esecutivo (oggi la 61enne Carrie Lam Cheng), però fra due o tre candidati individuati in una rosa di nomi approvati da Pechino, ovvero “patriottici”.
Nel 2017 Wong ed altri due sono stati condannati a 6 mesi di reclusione per aver promosso manifestazioni i cui slogan erano “autodeterminazione democratica per il futuro di Hong Kong”, “un paese, due sistemi, è una menzogna da 20 anni!”, “Un paese, un sistema e mezzo”, con riferimento agli accordi intrapresi con la Gran Bretagna di garantire una serie di libertà e di diritti civili agli abitanti di Hong Kong, perlomeno fino al 2047.