Germania. Merz vince e punta sulla Grosse Koalition con l’Spd

di Enrico Oliari

Il cancelliere tedesco eletto Friederuch Merz ha fatto sapere di voler puntare su una Grosse Koalition, che includa il centrosinistra del Sozialdemokratische Partei Deutschlands (Spd). Una scelta obbligata, quella di ricalcare la strada di Angela Merkel, dal momento che l’Alternative fuer Deutschland (Afd) di Alice Weidel, dichiaratamente contro l’oneroso (e a quanto pare inutile) sostegno all’Ucraina, si è piazzata come secondo partito, 208 seggi per i cristiano-democratici della Cdu/Csu (28,6%) contro i 152 della Afd (20,8%, voti raddoppiati). La Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz ha preso una sonora batosta perdendo oltre 9 punti e attestandosi al 16,4% (120 seggi); a seguire i Verdi (85 seggi, 11,5%, persi 3 punti) e la sinistra di Die Linke (64 seggi, 8,7%, recuperati quasi 4 punti). Male i liberali dell’Fdp di Christian Lindner e il Bsw di Sahra Wegenknecht, che per poco non hanno superato lo sbarramento del 5%.
L’impossibilità per Merz di allearsi con l’Afd porterà così alla Germania nuovamente una configurazione tutt’altro che stabile, in un momento in cui l’economia arranca e la grande industria automobilistica è costretta a chiusure e licenziamenti, il costo dell’energia è alle stelle e le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese. La Grosse Koalition a due, Cdu/Csu e Spd, dovrà tuttavia trovare la quadra con i propositi e le promesse di Merz lanciate in campagna elettorale, a cominciare dal pugno duro sull’immigrazione per arrivare alla riattivazione delle centrali nucleari, mentre sulla politica estera le prospettive sembrano essere le stesse: Merz ha affermato di volersi preparare a uno “scenario peggiore” vista la “diminuzione dell’interesse degli Usa di Donald Trump nei confronti degli europei”, e ha “osservato con preoccupazione il tentativo di prendere decisioni sulle teste di europei e ucraini stringendo un accordo con la Russia, una cosa inaccettabile per l’Europa”.
Davanti all’evidenza degli Usa che guardano esclusivamente (come sempre) ai propri interessi, Merz ha sostenuto che “i rapporti transatlantici, buoni, vanno salvaguardati”, per cui “serve un accordo a livello europeo”.
Il nuovo cancelliere ha anche affermato che “non è possibile che il presidente israeliano Benjamin Netanyahu non possa venire in Germania”, visto il mandato d’arresto internazionale emesso dalla Corte penale internazionale per i 48mila palestinesi uccisi a Gaza, di cui un terzo bambini.
L’impressione è insomma che la musica sia sempre la stessa, mentre altrove, da Washington a Pechino, il mondo è in fermento e non sta a guardare.