di Giuseppe Gagliano –
Il Bundestag tedesco ha respinto una proposta di legge dell’opposizione volta a inasprire la politica sull’immigrazione. La votazione, chiusasi con 338 voti favorevoli e 350 contrari, ha rappresentato un colpo per Friedrich Merz, leader dei cristiano democratici (Cdu) e favorito alla cancelleria nelle elezioni anticipate del 23 febbraio. La sua decisione di avvalersi del sostegno dei parlamentari di Alternativa per la Germania (AfD) per far passare una mozione non vincolante il 29 gennaio ha generato reazioni indignate. L’opinione pubblica, politici di diversi schieramenti, sopravvissuti all’Olocausto e persino esponenti del suo stesso partito hanno contestato la scelta.
Il testo bocciato mirava a imporre controlli più severi sull’immigrazione in risposta a una serie di omicidi commessi da immigrati di prima e seconda generazione. Un sondaggio DeutschlandTrend ha rivelato che il 67% degli elettori sostiene i controlli permanenti alle frontiere, inclusa una quota significativa di sostenitori dell’SPD di Scholz. La CDU ha cercato di cavalcare questa ondata, ma la scelta di Merz di aprire a una collaborazione con l’AfD ha scatenato proteste. Decine di migliaia di persone si sono radunate davanti alle sedi del partito in tutta la Germania. Angela Merkel, ancora membro della CDU, ha preso posizione con una rara dichiarazione pubblica in cui ha criticato il ricorso al sostegno dell’AfD.
Alice Weidel, candidata cancelliera dell’AfD, ha interpretato il voto del 29 gennaio come un segnale della possibilità di una futura alleanza parlamentare tra conservatori ed estrema destra. Dopo la bocciatura della legge ha attaccato duramente Merz, sottolineando che nessun parlamentare dell’AfD aveva votato contro la proposta, a differenza di alcuni membri della CDU. Secondo Weidel, solo il suo partito sarebbe in grado di realizzare un cambiamento radicale nella politica migratoria.
Merz, in una conferenza stampa successiva alla sconfitta, ha cercato di minimizzare affermando di rispettare la scelta di chi, all’interno del suo gruppo, ha deciso di non sostenere la proposta. Ha ribadito che il tema dell’immigrazione irregolare sarà centrale nella campagna elettorale e ha cercato di rimarcare le differenze tra il suo partito e la coalizione di governo guidata da Scholz. Il risultato del voto, ha detto, ha chiarito agli elettori dove si collocano i diversi schieramenti.
La questione migratoria continua a dividere la Germania, con la CDU che cerca di mantenere un equilibrio tra la pressione dell’elettorato più conservatore e il rischio di sdoganare la destra radicale. La strategia di Merz potrebbe rivelarsi un boomerang elettorale o, al contrario, un’anticipazione di una nuova fase della politica tedesca.