di Giuseppe De Santis –
Il 23 Febbraio gli elettori tedeschi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo parlamento, con tutti i sondaggi che danno favoriti i Cristiano Democratici. Uno dei cavalli di battaglia della Cdu è ridurre enormemente il numero di immigrati e richiedenti asilo, una politica che ha come scopo quello di evitare di perdere voti a favore dell’AfD, il partito di estrema destra anti-immigrati, secondo per ordine di preferenze.
Vari trattati europei e internazionali limitano il potere dei politici tedeschi in materia di immigrazione, per cui Jens Spahn, ex ministro nel governo di Angela Merkel, ha di recente dichiarato che se eletti i Cristiano Democratici potrebbero portare il paese fuori dalla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo.
La CEDU, il cui tribunale è a Strasburgo, è stata istituita dopo la Seconda guerra mondiale per prevenire la nascita di regimi dittatoriali in territorio europeo, ma di recente è stata messa sotto accusa da parte della stampa anglosassone per il fatto che i giudici hanno impedito la deportazione di rifugiati considerati pericolosi.
Al momento non è chiaro se questo avverrà, ma la Germania non è il solo paese che potrebbe abbandonare la Convenzione: anche in Gran Bretagna vi sono spinte in tal senso.