Germania. Vertice teso tra Merkel e Putin. Ma ‘proteggeremo il North Stream 2” da Trump

Per l’Ucraina Putin vuole il Minsk 2, mentre per la Siria ha chiesto all’Ue di partecipare alla ricostruzione.

di Guido Keller

Il presidente russo Vladimir e la cancelliera tedesca Angela Merkel si sono incontrati a Berlino nella cornice del Schloss Meseberg per discutere di relazioni bilaterali e di una serie di temi internazionali, con il presidente Usa Donald Trump che al recente vertice Nato ha rimproverato la Germania di dipendere per il 60 per cento del suo fabbisogno energetico dalla Russia, cioè dal “nemico”.
Merkel è stata diretta, ha fatto notare a Putin che “Ci sono molti conflitti, questo sottolinea la possibilità di trovare delle soluzioni. Noi abbiamo responsabilità in proposito. La Germania ne ha, ma soprattutto la Russia, che fa parte del consiglio di Sicurezza Onu”. Il tema era quello della crisi siriana ma anche di quella ucraina, per cui “Nonostante l’accordo di Minsk, non abbiamo ancora una stabile tregua in Ucraina. Spero che tenteremo di nuovo di trovare una via per la pace, e stasera parleremo di una missione Onu che possa giocare un ruolo nella pacificazione”.
Il colloquio fra i due non poteva che essere franco, anche perché temi come la crisi ucraina posizionano non da oggi i due leader su posizioni distanti, per non dire contrapposte. La Germania ha proposto una missione Onu, mentre per Putin deve essere realizzato a tutti i costi l’accordo di Minsk 2. Merkel ha comunque ammesso che “non sta reggendo nessuna tregua permanente”, ma ha anche chiesto che l’Ucraina continui ad essere terreno di transito del gas russo diretto verso l’Europa anche quando sarà attivato il North Stream 2.
Su quest’ultimo tema i due leader si sono detti concordi nel proteggere il progetto del gasdotto che bypassa l’Ucraina attraversando il Mar Nero “da attacchi non competitivi ed illegali provenienti da terze parti”, con allusione sia alle minacce di Donald Trump, che potrebbe addirittura spingersi verso le sanzioni, sia da parte dell’Unione Europea, che in passato ha dato l’altolà all’Austria e all’Ungheria, paesi che si stavano accordando con i russi per il passaggio delle pipeline.
Sulla Siria Putin ha ricordato a Merkel che “ci sono un milione di rifugiati in Giordania e un milione in Libano. Ci sono tre milioni di rifugiati in Turchia. Questo è potenzialmente un peso enorme per l’Europa, dunque è meglio fare quanto è possibile perché possano tornare a casa”. Per il leader russo è quindi necessario che l’Unione Europea dia aiuto umanitario e partecipi alla ricostruzione della Siria, in modo da permettere ai rifugiati di fare rientro a casa loro.
Proprio ieri il presidente Usa Donald Trump ha twittato che “Gli Stati Uniti hanno messo fine al ridicolo pagamento annuale di 230 milioni di dollari per lo sviluppo della Siria. L’Arabia Saudita e altri ricchi paesi del Medio Oriente cominceranno a fare i pagamenti invece degli Usa”.