Gerusalemme. Macron vede Netanyahu, mai così distanti. Erdogan, ‘Israele Stato terrorista’

di Guido Keller –

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è recato oggi a Parigi dove è stato ricevuto dal presidente francese Emmanuel Macron, occasione per quest’ultimo di far sapere il proprio giudizio negativo circa la decisione di Donald Trump di portare l’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme, il tutto al di fuori dei negoziati di pace israelo-palestinesi. Un’iniziativa “spiacevole” e “contraria al diritto internazionale” quella di Trump, che “aggiunge instabilità alla regione”, per cui è necessario “mantenere la calma”. Rivolgendosi al premier israeliano, Macron ha chiesto un “gesto coraggioso nei confronti dei palestinesi”, “due nazioni che vivano confinanti e in pace”, oltre che il blocco della costruzione di nuovi insediamenti nei territori occupati.
Argomenti che a Netanyahu non piacciono, che segnano le distanze fra i due sul tema. “Gerusalemme è la capitale di Israele, proprio come Parigi è la capitale della Francia”, ha affermato il premier israeliano, aggiungendo che “è cosa da sessant’anni, è sempre stata la nostra capitale, prima verrà accettata questa realtà, prima si arriverà alla pace”. E per quando riguarda i processi di pace, “essi devono basarsi sulla verità, a cominciare proprio dal fatto che Gerusalemme è capitale di Israele”.
Mentre in Palestina si è ormai al Quinto giorno della collera, dalla capitale francese Netanyahu ha detto che “Noi dobbiamo dare alla pace una chance, aprendo una nuova possibilità ai negoziati. E per la pace, non solo dobbiamo riconoscere la realtà, ma anche porre fine alle aggressioni”.
La conferenza stampa è stata occasione anche per rigettare le accuse della mattinata del presidente turco Recep tap Erdogan, il quale ha accusato Israele di essere “uno Stato terrorista”, che “uccide i bambini”, ed ha sottolineato che da parte sua vi sarà “lotta con ogni mezzo contro il riconoscimento Usa di Gerusalemme quale capitale di Israele”. Il presidente turco ha poi definito “La Palestina una vittima innocente. Quanto a Israele, è uno Stato terrorista, sì, terrorista!”, “Non lasceremo Gerusalemme nelle mani di uno Stato che uccide i bambini”.
E’ evidente che il presidente turco cerca con queste uscite di carpire il favore dell’opinione pubblica mediorientale per proporre la Turchia alla leadership della regione, in competizione con Iran e Arabia Saudita. Netanyahu ha riposto a Erdogan che “Gerusalemme è capitale da 3mila”, e “Non sono abituato a ricevere lezioni di morale da un leader che bombarda e uccide gente innocente”.
Netanyahu, che già aveva risposto ad Erdogan nel momento in cui questo aveva minacciato la rottura delle relazioni diplomatiche
Domani Netanyahu sarà a Bruxelles per discutere con i ministri degli Esteri Ue del processo di pace: la posizione dell’Ue al momento è quella dei Due Stati, con Gerusalemme capitale di entrambe le realtà.
Intanto in Palestina si susseguono le manifestazioni e le azioni di violenza, dalle sassaiole dei palestinesi ai proiettili di gomma, dalle molotov agli idranti, dai razzi sparati da Gaza ai raid arei su obiettivi palestinesi.
Un israeliano, una guardia di sicurezza, è stato oggi accoltellato ad una fermata degli autobus a Gerusalemme. La polizia ha parlato di “attacco terroristico”.