Giappone. Alcuni tribunali hanno stabilito che il divieto ai matrimoni omoaffettivi viola la costituzione

di Alberto Galvi

Un tribunale distrettuale di Tokyo ha stabilito che il divieto in Giappone ai matrimoni tra persone dello stesso sesso viola la costituzione, pur respingendo le richieste di risarcimento di 7.175 dollari per ciascuno degli otto querelanti. Nella sentenza il tribunale di Tokyo ha affermato che mentre il divieto stesso era costituzionale, la mancanza di protezione legale per le coppie dello stesso sesso viola i loro diritti e ciò è incostituzionale.
Sebbene la sentenza abbia ancora respinto la richiesta di risarcimento dei querelanti, la risposta del tribunale è vista come un passo importante per i diritti delle persone omoaffettive in Giappone, dove i ruoli di genere e i valori familiari sono profondamente radicati nella società.
Questa sentenza è stata la terza di cinque azioni legali simili intentate in tutto il paese con risposte controverse da parte di diversi tribunali. Il tribunale distrettuale di Sapporo ha ritenuto incostituzionale il divieto del matrimonio tra persone dello stesso sesso nel marzo 2021, mentre il tribunale distrettuale di Osaka ha stabilito che il divieto del matrimonio tra persone dello stesso sesso era costituzionale.
Altri due casi sono pendenti in Giappone e gli attivisti con i loro avvocati sperano che un accumulo di decisioni giudiziarie a sostegno del matrimonio tra persone dello stesso sesso alla fine spingerà i legislatori a cambiare il sistema, anche se è improbabile che ciò accada presto.
La società giapponese sta iniziando a pensare in modo più aperto al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il Giappone è attualmente l’unica nazione del G-7 che continua a vietare tale tipo di unione e non consente alle coppie dello stesso sesso ad esempio di ereditare beni o di godere di diritti di coppia se uno dei partner è genitore.
In Giappone il sostegno alla diversità sessuale è cresciuto lentamente, ma senza protezioni legali, le persone LGBTQ spesso subiscono discriminazioni a scuola, al lavoro e a casa, costringendo molti a nascondere la propria identità sessuale.