Giappone. Aumenteranno a 320 miliardi di dollari le spese militari, con missili in grado di colpire la Cina

di Alberto Galvi

Il Giappone aumenterà le spese militari a 320 miliardi di dollari, con missili in grado di colpire la Cina in caso di conflitto prolungato, mentre le tensioni regionali e l’invasione russa dell’Ucraina alimentano i timori di guerra. Il Giappone prevede di acquistare armi tra cui centinaia di missili Tomahawk Land Attack della Lockheed Martin e missili Joint Air-Surface Standoff. Il governo del primo ministro Fumio Kishida teme che la Russia abbia creato un precedente che incoraggerà la Cina ad attaccare Taiwan, minacciando le vicine isole giapponesi; inoltre che potrebbe interrompere le forniture di semiconduttori avanzati e mettere una potenziale morsa sulle rotte marittime che forniscono petrolio dal Medio Oriente.
Il Giappone coopererà più strettamente con gli Stati Uniti e altre nazioni alleate per scoraggiare le minacce all’ordine internazionale stabilito. Il Giappone già ospita forze statunitensi, tra cui un gruppo di attacco di portaerei e un corpo di spedizione dei marines. Intanto l’industria degli armamenti degli Stati Uniti è già pronta a incassare centinaia di miliardi di dollari di denaro pubblico dopo l’approvazione da parte del Congresso di un budget militare di 858 miliardi di dollari per il prossimo anno fiscale.
La costituzione del Giappone prevede l’utilizzo dell’esercito solo per scopi difensivi. Nel suo ampio piano quinquennale e nella rinnovata strategia di sicurezza nazionale il governo ha dichiarato che accumulerà anche pezzi di ricambio e altre munizioni, rafforzerà la logistica, svilupperà capacità di guerra informatica.
Il Giappone diventerà il terzo più grande investitore militare al mondo dopo Stati Uniti e Cina, con le spese per la difesa che raddoppieranno nei prossimi cinque anni e con un aumento della quota di spesa pubblica del ministero della Difesa a circa un decimo del totale.