di Giuseppe Gagliano –
Il vertice tra il primo ministro giapponese Fumio Kishida e il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, previsto per il 6 e 7 settembre a Seul, rappresenta un’importante opportunità per valutare i progressi compiuti nella cooperazione bilaterale e discutere i futuri sviluppi delle relazioni tra Giappone e Corea del Sud. Fin dall’inizio del suo mandato nel 2022, Yoon ha puntato sul rafforzamento dei legami con Tokyo come pilastro per la sicurezza regionale, in particolare in risposta alle crescenti minacce della Corea del Nord. Questa strategia ha portato a un significativo miglioramento delle relazioni, tradizionalmente complicate da questioni storiche, favorendo anche una maggiore collaborazione trilaterale con gli Stati Uniti. Il vertice a Camp David nel 2023 tra i leader di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti ha segnato un passo cruciale in questa direzione, cementando una cooperazione più stretta in ambito di sicurezza. Con le imminenti dimissioni di Kishida, previste per questo mese, l’incontro assume un’importanza particolare per garantire continuità nei rapporti bilaterali e nella strategia comune di sicurezza.
L’orientamento proattivo di Yoon verso il Giappone, evidenziato dalle sue dichiarazioni a favore di una collaborazione rafforzata e dal suo appello alla comunità internazionale per sostenere il processo di unificazione con la Corea del Nord, dimostra la volontà di superare le ferite del passato e guardare a un futuro di cooperazione. Questo approccio è fondamentale non solo per contrastare le minacce nucleari e missilistiche di Pyongyang, ma anche per bilanciare l’influenza crescente della Cina nella regione. La visita di Kishida a Seul sarà dunque un’occasione per consolidare i risultati ottenuti e delineare le linee guida per il futuro delle relazioni tra Giappone e Corea del Sud, puntando a un equilibrio stabile e sicuro in un contesto geopolitico in continua evoluzione.