Giappone. Kishida non intende aumentare le spese militari

di Alberto Galvi

Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha dichiarato che “per ora non ci sono obiettivi numerici per aumentare le spese nel campo della difesa”, anche se ha promesso di implementarla in cinque anni.
La questione sarà al centro dell’attenzione pubblica prima delle elezioni per la Camera alta del Parlamento il prossimo 10 luglio, alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina e di una situazione sempre più tesa in Asia, con i test missilistici dalla Corea del Nord e una più Cina assertiva.
Sebbene recenti sondaggi abbiano mostrato che il sostegno di Kishida è in calo, si prevede che il suo partito l’LDP (Partito Liberal Democratico) andrà bene alle elezioni, nonostante tra gli elettori vi sia malcontento per l’aumento del costo della vita.
Dal momento che per i prossimi tre anni non sarà necessario tenere altre elezioni nazionali, una vittoria per l’LDP permetterebbe a Kishida di avere il consenso necessario per affrontare questioni sul tavolo come lo yen debole e la revisione costituzionale di rinuncia alla guerra. Nelle ultime settimane la caduta dello yen ha raggiunto i minimi degli ultimi 20 anni sul dollaro, cosa che ha aumentato sensibilmente il costo delle merci importate.