di Giuseppe Gagliano –
E’ Shigeru Ishiba il nuovo primo ministro del Giappone, un tentativo della classe politica di contrastare la situazione stagnante interna e internazionale del Paese, con implicazioni significative per la stabilità regionale e la politica economica. Ishiba, ex ministro della Difesa, ha promesso di rinnovare il proprio partito, il Partito Liberal Democratico, dopo aver vinto una competizione elettorale molto serrata. Con una posizione intransigente sulle questioni di sicurezza nazionale, Ishiba ha dichiarato l’intenzione di rafforzare le difese del Giappone, citando la crescente minaccia rappresentata dalle incursioni russe e cinesi e dai continui test missilistici della Corea del Nord.
La sua vittoria, arrivata dopo le dimissioni dell’ex primo ministro Fumio Kishida a causa di scandali legati a donazioni politiche, segna un cambiamento significativo nella leadership giapponese, con un focus sulle sfide economiche e una politica estera più assertiva.
Ishiba ha inoltre proposto la creazione di una “NATO asiatica” per bilanciare l’influenza della Cina e rafforzare l’alleanza con gli Stati Uniti, una mossa che potrebbe rimodellare gli equilibri geopolitici nella regione dell’Indo-Pacifico. Sul fronte economico, Ishiba ha promesso di rivitalizzare la quarta economia mondiale, concentrandosi sulla ripresa dei consumi interni e cercando di invertire anni di stagnazione. Tuttavia, la sua leadership dovrà affrontare molteplici sfide, tra cui l’aumento del costo della vita, il malcontento pubblico e la gestione di un partito colpito da scandali.