Giappone. Ucciso l’ex premier Shinzo Abe

di Guido Keller

L’ex premier giapponese Shinzo Abe, in carica dal 2006 al 2007 e dal 2012 al 2020, è rimasto ucciso in un attentato a Nara, città centromeridionale del Giappone, mentre partecipava ad un evento elettorale.
Ritiratosi nel 2020 dalla carica di premier per motivi di salute (soffriva di colite ulcerosa), è rimasto vittima di due proiettili proiettili sparati da un ex militare delle Forze di autodifesa e per tre anni in Marina, il 41enne Tetsuya Yamagami, il quale si era costruito da solo la pistola di 40 centimetri essendo molto difficile procurarsi armi da fuoco nel paese orientale a causa della legislazione ferrea sulla circolazione e sulla detenzione.
Ancora non chiare le cause del gesto: l’attentatore, arrestato, avrebbe riferito di aver agito “per odio”, e gli inquirenti avrebbero al momento escluso il movente politico.
Trasportato in ospedale, i sanitari hanno tentato per quattro ore di rianimare Abe, ma i proiettili al collo e al cuore hanno provocato importanti emorragie causando un arresto cardiaco.
Abe, che proveniva dal Partito Liberaldemocratico ed aveva 67 anni, lascia la moglie Akie Matsuzaki, nota come “partito nazionale di opposizione” per le opinioni politiche spesso in disaccordo con il marito. La coppia non aveva figli.
Immediato il cordoglio di tutto il mondo: il presidente Usa Joe Biden ha parlato di “tragedia per il Giappone, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso “il più profondo cordoglio del governo e suo personale per la morte di Shinzo Abe. L’Italia – riporta la nota di Palazzo Chigi – è sconvolta per il terribile attentato, che colpisce il Giappone, il suo libero dibattito democratico. Abe è stato un grande protagonista della vita politica giapponese e internazionale degli ultimi decenni, grazie al suo spirito innovatore, alla sua visione riformatrice. L’Italia si stringe ai suoi cari, al Governo e all’intero popolo giapponese”.
L’omicidio di Abe avviene a due giorni dalle elezioni per la Camera alta: il premier Fumio Kishida e tutti i partiti, compresi quelli dell’opposizione, hanno sospeso la campagna elettorale.