Golfo di Guinea. I pescherecci cinesi stanno decimando gli stock ittici dell’Africa occidentale

di Alberto Galvi –

I pescatori del Golfo di Guinea affermano che le comunità potrebbero perdere più di 2 miliardi di dollari ogni anno a causa della pesca illegale cinese, un problema per i locali posto sullo stesso piani di altri reati come la pirateria, il rapimento e il traffico di droga.
La Cina ha ripetutamente negato ogni illecito. Le nazioni del Golfo di Guinea quest’anno si sono unite con pattugliamenti congiunti e condivisione di informazioni con il sostegno dell’Agenzia europea di controllo della pesca, anche se sono necessari ulteriori sforzi. Più di 20 nazioni della regione hanno recentemente completato il NEMO (Grand African Navy Exercise for Maritime Operations) 2022, un addestramento annuale guidato dalla Marina francese.
Le esercitazioni si sono concentrate nella loro prima fase nell’imbarco su navi per combattere la pesca illegale, la pirateria, il traffico di droga, l’inquinamento e l’esecuzione di salvataggi in mare. Le nazioni del NEMO hanno collaborato e condiviso le informazioni durante la seconda fase delle esercitazioni attraverso i centri operativi marittimi nazionali, i centri di coordinamento marittimo e i centri regionali per la sicurezza marittima.
La flotta d’altura con reti a strascico cinese ha preso di mira non solo il Golfo di Guinea, ma fin dagli anni ’80 tutta l’Africa occidentale, decimandone gli stock ittici attraverso il commercio marittimo illegale.