Golfo di Guinea. La pirateria marittima imperversa nella regione

di Alberto Galvi

La regione del Golfo di Guinea è afflitta dalla pirateria marittima che minaccia questa zona ricca di idrocarburi e risorse naturali. In costante aumento dal 2007, l’insicurezza marittima colpisce il commercio di 455 milioni di persone.
Lo scorso mese i capi di Stato maggiore dei paesi rivieraschi del Golfo di Guinea hanno organizzato l’esercitazione Grand African Nemo al largo di Pointe-Noire. Al simposio della sua terza edizione hanno partecipato Ghana, Guinea Bissau, Guinea, Angola, Benin, Gambia, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Sierra Leone, Togo, Congo-Brazzaville, Camerun, Capo Verde, Costa d’Avorio e Gabon.
A seguito del fenomeno della pirateria marittima il Golfo di Guinea è diventato l’area marittima più esposta alle rapine ed è per l’industria marittima l’area più pericolosa del mondo, soprattutto di fronte alle coste del Benin, Ghana, Costa d’Avorio, Camerun, Nigeria e Guinea Equatoriale. Solo nei giorni scorsi gli attacchi di pirateria nel Golfo di Guinea hanno provocato il rapimento di 9 membri di un equipaggio.
La differenza fondamentale tra la pirateria marittima nel Golfo di Aden, che si trova nell’Africa orientale, e il Golfo di Guinea, che è situato a ovest, è l’obiettivo dei dirottamenti: nell’Africa occidentale il punto focale del dirottamento diventa il rapimento, sebbene i pirati pratichino anche il furto di prodotti.
Al fine di contrastare la pirateria marittima nel Golfo di Guinea, al vertice di Yaoundé nel giugno 2013 è stata lanciata un’iniziativa regionale dell’ICC (Inter-regional Coordination) con il sostegno delle Nazioni Unite. Il Golfo di Guinea è diviso tra alcune organizzazioni regionali: ECOWAS (Economic Community of West African States), ECCAS (Economic Community of Central African States) e la GGC (Gulf of Guinea Commission). La messa in sicurezza del Golfo di Guinea richiede non solo il coordinamento degli Stati costieri, ma anche quello delle organizzazioni regionali.
La lotta alla pirateria nel Golfo di Guinea sarà molto probabilmente un processo lungo. L’ICC ha dichiarato a ottobre che il numero di incidenti di pirateria e rapina a mano armata nella regione è sceso a 28 nei primi nove mesi di quest’anno, rispetto ai 46 dello stesso periodo nel 2020. Gli ultimi attacchi dei giorni scorsi portano per quest’anno a 10 il numero totale di rapimenti e a 76 il numero dei rapiti.