Gran Bretagna. Johnson vince la prima tornata per leadership conservatori

di Elisabetta Corsi –

Boris Johnson, come da previsioni, ha ottenuto il maggior numero di voti al primo turno per la leadership del partito conservatore e quindi del governo. Ha raggiunto quota 114 voti, cioè più di un terzo del totale dei deputati conservatori, distaccando di molto Jeremy Hunt che è arrivato secondo con solo 43 preferenze. Michael Gove, il ministro dell’Ambiente criticato per l’ammissione di aver fatto uso di cocaina, ha ottenuto 37 voti mentre Dominic Raab, ex ministro responsabile per la Brexit, solo 27.
Johnson dal canto suo si è dimostrato soddisfatto per la vittoria, ma anche prudente, sostenendo che la strada è ancora lunga.
Questo successo è solo il primo passo, la prossima settimana ci sarà infatti la seconda votazione. A tal proposito Johnson ha fatto sapere che martedì parteciperà al dibattito televisivo su BBC One, che vedrà confrontarsi tutti i candidati, ma non sarà presente a quello su Channel 4 la domenica.
La conferma della sua presenza è arrivata all’ultimo momento, aveva già creato infatti malumori tra i suoi avversari la possibilità di non prendere parte ad alcun dibattito televisivo in quanto, secondo Johnson, questi devono essere costruttivi e ragionevoli, senza mandare in confusione il pubblico.
Johnson ha quindi affermato che la priorità è attuare Brexit entro il 31 ottobre e che il governo deve essere pronto a uscire anche senza un accordo se le trattative con l’Unione Europea non dovessero andare a buon fine. Non ha nemmeno escluso di scavalcare il parlamento al fine di impedire la possibilità di una votazione contro il cosiddetto no deal, l’uscita dall’Ue senza un accordo, una proposta controversa che ha scatenato numerose polemiche. Johnson sembra comunque non condividere il pessimismo sulle conseguenze negative che avrebbe una possibile Brexit attuata senza alcun accordo ma anzi sostiene che sia cruciale prepararsi a questa evenienza.
I tre candidati che hanno ottenuti meno voti, cioè Mark Harper, Andrea Leadsom e Esther Mc Vey, sono stati messi fuori gioco al primo turno. Restano quindi in lizza solo sette concorrenti su dieci. Altri come Saijd Javid, ministro dell’Interno e Matt Hancock, ministro della Sanità, potrebbero decidere di ritirarsi dalla corsa offrendo il loro sostegno a uno dei favoriti, assicurandosi così un dicastero anche nel prossimo governo.