Grecia. Alba dorata e le “affinità elettive”

di Giovanni Caprara –

Nel 1980 in Grecia Nicholaos Michaloliakos fondò la rivista Alba dorata che superò la sua funzione primaria di organo di informazione per tramutarsi in una sorta di associazione politica. Quattro anni dopo, la compagine di simpatizzanti della rivista si fuse nell’Unione Politica Nazionale, fornendo un impulso elettorale mai prima ottenuto da tale movimento. Questo incoraggiò Michaloliakos nel 1985 a creare il Movimento Nazionalista Popolare dell’Alba dorata che si evolse nel 1993 a partito politico. La trasformazione fatta di alleanze estemporanee e scissioni, condusse il partito ad affermarsi nel 2007 come unica forza di opposizione nazionale in Grecia. La strategia seguita fu quella di contrasto alla maggioranza politica che accettò le penalizzanti misure finanziare imposte dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. La rapida ascesa e l’ideologia rese inviso il partito alla maggioranza pubblica e nel 2013 si verificarono attentati agli esponenti di Alba dorata per mano di elementi dell’estrema sinistra comunista ed anarchica, ed anche la Procura di Atene si mosse contro il leader ed alcuni dirigenti, emettendo 36 mandati di cattura giustificati da un assassinio e la formazione di un’organizzazione paramilitare eversiva all’interno di Alba dorata stessa.
La storia recente racconta del deputato Konstantinos Barbarousis in fuga dalle forze dell’ordine dopo aver invocato a gran voce un colpo di stato contro il premier Tsipras, il presidente Pavlopoulos ed il ministro della Difesa, la cui colpa è quella di aver accettato la denominazione “Macedonia del Nord” voluta dal governo di Skopje e che, a dire del deputato in fuga (poi fermato), paleserebbe la volontà di negoziare non nell’interesse della nazione. La dirigenza di Alba dorata, non condividendo le invettive del suo parlamentare, lo ha espulso dal partito. Una compagine di uomini intelligenti e nazionalisti, ma anche troppo istintivi ed irruenti. Uno degli esponenti di punta di Alba dorata, nota anche come Lega Popolare, Ilias Kasidiaris, è un fan dichiarato del ministro dell’Interno Matteo Salvini e desidera ricalcare le sue orme affermando che il suo partito non è razzista e tantomeno fascista, bensì nazionalista. Il fine ultimo è quello di porre la Grecia al vertice della politica interna. La questione dei flussi migratori incontrollati è nel piano governativo di Alba dorata e la metodologia applicata dalla governance italiana è approvata dalla Lega Popolare greca che ha abbandonato palesi atteggiamenti di estrema destra per affermarsi come movimento più liberale. La posizione di Alba dorata è netta: concedere asilo solo ai rifugiati cristiani, in contrapposizione al Diritto Internazionale ed all’Unione Europea. La decisione è basata su una considerazione, ossia il motivo per il quale i credenti musulmani non chiedano asilo a nazioni come l’Arabia Saudita od altri paesi che invocano Allah. A seguito dell’accordo con i macedoni, le affermazioni nazionalistiche e la presa di posizione sui migranti, molti sostenitori di altri partiti hanno deciso di schierarsi con Alba dorata e molto probabilmente tutto questo varrà una ulteriore affermazione del partito greco di centrodestra. Di fatto l’estemporanea coalizione di governo italiana sembra cominci a far proselitismo anche in altri paesi. Forse il vecchio adagio popolare, “italiani, greci una faccia una razza”, ha un fondamento di verità.