Grecia. Alba Dorata dietro all’attacco al campo profughi di Chios

Notizie Geopolitiche –

chios-unhcr-tenda-bruciataVi sarebbe la mano dei militanti di Alba Dorata dietro l’attacco xenofobo al campo profughi dell’isola di Chios, 50mila abitanti e 4 mila profughi perlopiù siriani, iracheni e nordafricani. Lo hanno riferito i media ellenici, indicando che alla base della rappresaglia vi sarebbe stato il comportamento di quattro rifugiati, tre algerini e un iraniano, i quali avrebbero prima rapinato un negozio di fuochi d’artificio e poi sparato petardi nel centro abitato.
In risposta i militanti di Alba Dorata hanno lanciato molotov, sassi e petardi sul campo profughi gestito dall’Unhcr, costringendo alla fuga 150 persone. In breve tempo le fiamme hanno distrutto alcuni tendoni, per cui i volontari e gli operatori dell’Unhcr hanno allestito rifugi per la notte al di fuori del campo, chiedendo alle forze dell’ordine di sorvegliare la zona.
Oltre la paura per le famiglie di profughi, spesso in fuga dalla guerra, ci sono da registrare tre feriti, un rifugiato e due operatori umanitari aggrediti da una trentina di persone, nonostante la presenza della polizia.
All’azione xenofobica avrebbero preso parte alcuni abitanti.
Alba Dorata, formazione di estrema destra, euroscettica e con sfumature legate al nazionalsocialismo, è una formazione politica nata nel 1993 ed oggi guidata da Nikólaos Michaloliákos, sospettato di essere coinvolto nell’assassinio nel 2013 dell’antifascista Pavlos Fyssas. Oggi la formazione politica è la terza forza del paese: in occasione delle elezioni del 2015 ha ottenuto il 7,09% dei voti, pari a 18 seggi in parlamento.