Grecia. Passa al parlamento l’accordo sul cambio del nome della Macedonia

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La nutrita manifestazione di pochi giorni fa in piazza Syntagma, ad Atene, contro il cambio del nome della Fyrom (Former Yugoslav Republic of Macedonia) in “Repubblica di Macedonia del Nord” non ha influenzato i deputati greci, i quali oggi hanno votato a favore dell’accordo del giugno 2018 tra il governo di Alezis Tsipras e quello macedone di Zoran Zaev. L’accordo è stato mediato dall’Unione Europea sia per porre fine ad una questione rimasta aperta dal 1991, sia per garantirsi il via libera della Grecia all’adesione di Skopje.
Il voto è stato risicato, anche perché nei giorni scorsi si è dimesso per protesta il ministro della Difesa Panos Kammenos, leader della formazione di destra dei Greci indipendenti: Kammenos ha anche tentato di far passare la sfiducia al governo Tsipars, ma questo si è salvato per il rotto della cuffia.
Le proteste contro il cambio del nome erano motivate dal fatto che una regione settentrionale porta il nome di “Macedonia”.
Dopo l’ormai scontata adesione della Macedonia del Nord all’Ue è prevedibile vi sarà anche quella alla Nato.