di Andrea Costanzo –
Due mesi fa, a maggio, il governo guatemalteco presieduto da Bernardo Arevalo ha votato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a favore dell’ingresso dello Stato della Palestina come paese membro. Attualmente la Palestina è paese non membro osservatore permanete, come la Santa Sede.
Secondo il quotidiano guatemalteco La Hora, il voto a favore ha avuto un effetto contrastante tra la comunità palestinese ed israeliana in Guatemala: i primi hanno mandato un messaggio di ringraziamento ad Arevalo e al suo governo per la difesa della causa palestinese (anche se Arevalo ha condannato il blitz di Hamas del 7 ottobre), mentre la comunità israeliana ha condannato il voto, asserendo che Arevalo, pur condannando Hamas, de facto lo legittima con il voto a favore..
Il voto ha avuto effetti divergenti in seno alla società guatemalteca, ma è chiaro che questa può essere una svolta da punto di vista della politica estera di Città del Guatemala, tradizionalmente filo occidentale (tranne il periodo del mandato del progressista Alvaro Colom), anche perché Arevalo potrebbe, come altri suoi colleghi della regione, guardare alla Cina per il suo programma di riforme sociali, questo a scapito delle relazioni con Taiwan.