Guinea Equatoriale. Abolita la pena di morte

di Alberto Galvi

Il presidente della Guinea Equatoriale Teodoro Obiang Nguema Mbasogo ha firmato il nuovo codice penale approvato dal Parlamento con il quale è stata abolita la pena di morte. Il provvedimento entrerà in vigore nei 90 giorni successivi alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dello Stato.
La Guinea Equatoriale è uno dei paesi più autoritari del mondo, e l’ultima esecuzione ufficiale nel paese dell’Africa occidentale è stata eseguita nel 2014. Inoltre molti accusano il regime di sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie e torture.
Il presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo ha trascorso più di 43 anni al potere, fin dalla presa del potere con un golpe militare nel 1979, ma è stato processato in contumacia da un tribunale francese nel 2020 e condannato per appropriazione indebita in relazione a beni di lusso sequestrati nel paese transalpino. Su questa vicenda l’interessato si è dichiarato innocente.
Il figlio di Obiang Nguema Mbasogo, il vicepresidente Teodoro Nguema Obiang Mangue, è considerato il suo probabile successore.
La Guinea Equatoriale possiede notevoli risorse di petrolio e gas, ma la stragrande maggioranza dei suoi 1,3 milioni di abitanti vive al di sotto della soglia di povertà. La ricchezza del presidente Obiang e della sua famiglia è stata acquisita attraverso i pozzi petroliferi offshore, la cui ricchezza evidentemente non è andata a beneficio della maggior parte della popolazione.
La pena di morte rimane legale in più di 30 paesi africani, anche se solo la metà circa ha eseguito esecuzioni negli ultimi anni. La Repubblica Centrafricana ha adottato nel maggio 2022 una legge per abolire la pena di morte, il Ciad ha abolito per tutti i reati la pena di morte nel maggio 2020, e il Parlamento della Sierra Leone ha votato all’unanimità nel luglio 2021 lo stesso provvedimento.