Haiti. Il presidente ad interim Henry scampa a un attentato

A 7 mesi dall'omicidio di Moise. Il paese è in mano alle bande.

di Enrico Oliari

A soli 7 mesi dal clamoroso omicidio del presidente Jovenel Moise, Haiti continua a distinguersi per l’instabilità, dove tutto sembra fuori controllo. Ieri a scampare ad un attentato è stato il premier Ariel Henry, tra l’altro presidente ad interim del paese in successione proprio a Jovenel Moise. La dinamica ha visto membri di una banda armata attaccare l’auto del presidente a Gonaives, al termine di una messa in cattedrale per commemorare il 218mo anniversario dell’indipendenza dalla Francia. Nella sparatoria tra agenti della sicurezza e attentatori uno di questi è rimasto ucciso ed un altro ferito, mentre Henry è stato portato via illeso.
In uno dei paesi più poveri del mondo, dove la gente vive in indigenza con meno do un dollaro al giorno, a comandare sono ormai le gang, dedite soprattutto al sequestro di persone a scopo estorsivo e a ogni genere di traffico. I rapimenti sono all’ordine del giorno, come pure le rapine, gli omicidi e le violenze. In particolare il gruppo “400 Mawozo” è autore di numerosi omicidi e sequestri, soprattutto nella zona della capitale Port-au-Prince e del confine con la Repubblica Dominicana. In ottobre ad essere rapiti sono stati 12 missionari protestanti mentre viaggiavano su un autobus, ed i “400 Mawozo” avevano chiesto un riscatto di 17 milioni di dollari.
A vederlo da fuori Haiti continua ad essere un posto infernale, dove alla guerra fra bande e delle bande contro la società civile, all’alto tasso di corruzione, alla povertà diffusa, alle enormi disuguaglianze sociali e alle violente proteste di piazza si aggiungono terremoti (quello del 2010, di magnitudo 7, uccise 250mila persone) e uragani. Mancando la struttura nazionale, a sopperire ai bisogni della povera gente sono le organizzazioni internazionali e le molte persone coraggiose che scelgono di dedicare la loro vita all’aiuto dei bisognosi, argomento che Notizie Geopolitiche ha voluto trattare seguendo l’attività di Aksyon Gasmy e della missionaria laica Maddalena Boschetti.
Ancora non è chiaro quale gruppo abbia attaccato il corteo del premier Henry e delle altre autorità presenti, ne’ quali fossero gli scopi. Henry era già scampato ad un attentato in passato: uomini armati si erano travestiti da militari di parata per una cerimonia ufficiale, ma erano stato individuati appena in tempo.
Poco prima di venire assassinato, Moise aveva nominato il 72enne Henry primo ministro per preparare le elezioni e un referendum costituzionale. Il tema della successione a Moise è stato momento di scontri politici, poiché la Costituzione haitiana stabilisce che il potere debba passare al primo ministro fino a nuove elezioni. Tecnicamente Moise aveva nominato Henry, ma questi non aveva ancora giurato, per cui presidente ad interim sarebbe potuto essere il premier Claude Joseph. Nei tre giorni dalla nomina di Henry all’omicidio di Moise vi è stato un vuoto di potere, che secondo la Costituzione sarebbe dovuto essere colmato dal presidente della Corte Suprema, ma nel frattempo il giudice Rene Sylvestre era morto di Covid-19.