di Massimo Gabbani –
Sono quasi 2.200 i morti, 12mila i feriti e oltre 330 i dispersi del disastroso terremoto dato al 7,2 della scala Richter che ha colpito la martoriata Haiti sabato mattina. La missionaria laica dell’associazione “Aksyon Gasmy” Maddalena “Madda” Boschetti riporta a Notizie Geopolitiche della crisi umanitaria che ha colpito uno dei paesi più poveri del mondo, già flagellato da uragani, maremoti, epidemie e nel 2004 da un sisma che provocò oltre 200mila vittime. “Nella zona in cui ci troviamo a nord abbiamo sentito le due forti scosse e subito ci siamo resi conto di quanto stava accadendo”, spiega Boschetti, la quale aggiunge che “nella nostra area non abbiamo avuto grossi danni, ed in una trentina di minuti abbiamo capito che l’epicentro era nella parte meridionale dell’isola, dove ci sono piccoli villaggi in zone isolate difficili da raggiungere, dove i soccorsi non sono ancora arrivati”. “Il paese – continua – ha una criticità precedente che si fonde con il terremoto di sabato: all’estero si tende a cogliere la drammaticità nel momento in cui si contano le vittime, ma noi abbiamo avuto molte più vittime l’anno scorso per la criminalità, per le gang che chiedono riscatti per i rapimenti o soldi per passare sulle strade; è stato ucciso il capo dello Stato, ed ancora non si è appurato chi sia stato il mandante, o scelto il capro espiatorio. Quello che manca qui sono gli appigli, ovvero non c’è mai la possibilità di vedere chiarezza su niente, non c’è mai una difesa del cittadino comune, si è persa la speranza nella giustizia. L’impossibilità di arrivare ad elezioni, la corruzione, le manovre politiche occulte, la perdita di fiducia nelle istituzioni… in questo quadro il dramma del terremoto viene ad essere parte della quotidianità, del dramma che la gente vive, senza avere speranza per il futuro. Quello che all’estero è un evento eccezionale, qui viene ad essere il problema di oggi che fa dimenticare quello di ieri”.
– Qual è il suo lavoro ad Haiti e di cosa si occupa Aksyon Gasmy?
“Ormai sono vent’anni che opero nel nord con Aksyon Gasmy nel nord ovest di Haiti, la zona più depressa di uno dei paesi più poveri del mondo. Ci occupiamo dei bambini disabili abbandonati per i più svariati motivi, forniamo loro assistenza e reinserimento in nuclei famigliari”.
– I bambini vengono abbandonati per la povertà?
“La povertà è uno dei motivi, qui la gente fatica a reperire un pasto al giorno, e vi è un alto tasso di natalità. I bambini con disabilità vengono abbandonati per credenze popolari, poiché si pensa che l’andicap abbia cause soprannaturali. Il disabile è l’ultimo della società, un peso inutile, una persona da rifiutare”.
Per chi volesse è possibile aiutare Aksyon Gasmy con un libero contributo.