Hong Kong. Altri 53 arresti fra i militanti pro democrazia. Tra loro uno statunitense

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A poco più di un mese dalla condanna di Joshua Wong, Agnes Chow e Ivan Lam in base alla controversa legge sulla sicurezza per aver promosso illecitamente le manifestazioni antigovernative, la scure della giustizia di Hong Kong si è abbattuta oggi su 53 esponenti dei movimenti per le libertà, arrestati nel quadro di una maxi retata.
L’accusa, sempre in base alla legge sulla sicurezza imposta dal governo centrale di Pechino, è quella di sovversione per aver cercato di proporre candidati alle parlamentari di Hong Kong al di fuori della rosa di nomi approvata dal Comitato centrale cinese.
Gli arrestati sono per la maggior parte deputati uscenti, ma anche il professore di Diritto Benny Tai, fondatore del movimento Occupy Central, e John Clancey, avvocato e cittadino statunitense impegnato con il gruppo politico Power for Democracy.
Il segretario di Stato Usa designato da Joe Biden, Antony Blinken, ha parlato di “assalto a chi si batte per i diritti universali”, ed ha affermato che “l’amministrazione Biden-Harris si schiererà con il popolo di Hong Kong e contro la stretta di Pechino sulla democrazia”.