Hong Kong. Ancora proteste antigovernative e disordini

Notizie Geopolitiche –

Una catena umana lunga 40 chilometri. Così era iniziata la nuova giornata di manifestazioni ad Hong Kong, uno stile che richiama l’iniziativa simile di una trentina di anni fa lungo il confine delle repubbliche baltiche con la Russia, ma che ben presto nella ex colonia britannica si è trasformata in un’altra giornata di scontri, sia ad opera di manifestanti radicali, che, qualcuno mormora, di agitatori infiltrati mandati da Pechino.
La polizia è intervenuta con il pugno duro, lanciando lacrimogeni, sparando proiettili di gomma, ricorrendo ai manganelli ed arrestando i più esagitati, mente restano fermi i mezzi blindati su gomma dislocati al confine dell’ex colonia britannica.
I manifestanti stanno facendo di tutto per tenere alta l’attenzione internazionale sulla protesta, tanto che della cosa se ne parla oggi al G7 di Biarritz, in Francia. Ma a parlare sono anche i numeri di cortei che a metà giugno hanno visto scendere in piazza 2 milioni di persone, 1,7 milioni lo scorso 18 agosto.
Anche oggi il corteo colorato esponeva cartelli contro Pechino e contro la governatrice Carrie Lam: ottenuta la sospensione della proposta di legge sull’estradizione, della governatrice, considerata la longa manus delle autorità centrali, e soprattutto vuole libertà e democrazia. Il resto della Cina ha infatti un solo partito, quello Comunista, mentre Hong Kong è tradizionalmente una democrazia liberale, ed i fatti indicano che si sta gradualmente indebolendo il proposito del “un paese, due sistemi”, annunciato enfaticamente nel 1997, quando l’ex colonia britannica è ritornata sotto il controllo di Pechino. Già nel 2017 il Comitato permanente del Congresso del Popolo nazionale (Npc) aveva introdotto un sistema elettorale che prevede per l’elezione del capo del governo locale la scelta fra due o tre candidati ricavati da una rosa di nomi approvati da Pechino, ovvero “patriottici”, cosa che aveva scaturito la “protesta degli ombrelli”.
Divenuta colonia britannica dopo la Prima Guerra dell’Oppio (1839-1842), Hong Kong si espanse nel 1898 fino a comprendere il perimetro della penisola di Kowloon. In base ai trattati sarebbe rimasta britannica per 99 anni, com’è stato.
Amministrata come provincia speciale, è sede di uno dei principali centri finanziari internazionali. Conta 7 mln e mezzo di abitanti.