Hong Kong. Arrestato l’editore critico Jimmy Lai, la protesta vola in borsa

Notizie Geopolitiche –

Il governo centrale cinese continua a dare prova di voler portare Hong Kong ben fuori da quel “un paese, due sistemi” promesso al passaggio della città dalla gran Bretagna alla Cina. La controversa legge sulla sicurezza provata di recente è stata applicata oggi in modo roboante con l’arresto di Jimmy Lai, magnate proprietario di Apple Daily e Next Magazine, un quotidiano ed una rivista critici nei confronti del governo locale di Carrie Lam e quindi vicino al movimento pro democrazia. L’uomo è accusato in base alla legge sulla sicurezza di collusione con potenze straniere, ma sui media cinesi, ben abituati ad essere allineati al partito, è stato descritto come un “istigatore d’odio”, di uno che con le sue pubblicazioni ha diffuso voci false e diffamato le autorità di Hong Kong e il continente per anni”. Arrestati anche due dei suoi figli, di cui uno amministratore senior di Next Digital.
In risposta la cittadinanza di Hong Kong è corsa a comprare una copia dell’Apple Daily quale segno di solidarietà, ed il giornale che di solito tira 70mila copie, oggi è stato prodotto in quasi 570mila. Più che sulle barricate e negli scontri la protesta è girata in borsa, con il movimento pro democrazia che ha invitato la popolazione ad acquistare azioni dei due media di Jimmi Lai: il risultato è stato che il titolo è decuplicato, passando dai 60 milioni di Hkd (dollaro di Hong Kong, 1 Hkd = 0,11 euro) di di capitalizzazione a 370 milioni in una sola settimana.
Come previsto la Cina ha disposto sanzioni per 11 cittadini statunitensi dopo che pochi giorni fa gli Usa hanno fatto altrettanto nei confronti di 11 cittadini cinesi di Hong Kong proprio per la repressione del dissenso, tra i quali risultano Carrie Lam, il commissario della polizia di Hong Kong Chris Tang e il suo predecessore Stephen Lo; John Lee Ka-chiu, segretario della sicurezza di Hong Kong, e Teresa Cheng, segretario della giustizia. Le sanzioni Usa, emesse dal Tesoro, congelano i beni negli Usa e vietano ai cittadini statunitensi di intrattenere relazioni di tipo economico-commerciale con le persone prese in oggetto; la misura cinese è pressoché simmetrica.