Hong Kong. Condannati i leader della protesta, 13 mesi a Joshua Wong

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Dopo che lo scorso 24 novembre i tre leader della protesta pro democrazia di Hong Kong, Joshua Wong, Agnes Chow e Ivan Lam si sono riconosciuti colpevoli di aver promosso illecitamente le manifestazioni antigovernative, il tribunale ha comminato oggi le condanne di 13 mesi e mezzo di carcere a Wong, di 10 mesi a Chow e di 7 mesi a Lam.
Fermati nel 2019 a seguito delle manifestazioni contro il governo locale di Carrie Lam e quello centrale di Pechino, i tre attivisti sono stati condannati per aver, seppure con responsabilità diverse, organizzato le proteste e di aver incitato i manifestanti, anche negli scontri con gli agenti. In base alla nuova legge sulla sicurezza hanno rischiato fino a 5 anni di reclusione.
Prima dell’udienza Joshua Wong ha detto ai giornalisti che “Continueremo a lottare per la libertà e ora non è il momento per noi di inchinarci a Pechino e arrenderci”.
Le proteste antigovernative in corso ormai da anni vogliono denunciare l’evidente erosione in atto dell’autonomia di Hong Kong e di quel “un paese, due sistemi” promesso nel 1997, anno del passaggio del territorio dalla Gran Bretagna alla Cina.
Divenuta colonia britannica dopo la Prima Guerra dell’Oppio (1839-1842), Hong Kong si espanse nel 1898 fino a comprendere il perimetro della penisola di Kowloon. In base ai trattati sarebbe rimasta britannica per 99 anni, com’è stato.
Amministrata come provincia speciale, è sede di uno dei principali centri finanziari internazionali. Conta 7 mln e mezzo di abitanti.