I Balcani occidentali e le relazioni con l’UE

di Carmine Stabile

Il percorso che si snoda tra Macedonia del Nord, Serbia, Croazia e Slovenia è stata definita “Rotta balcanica” e funge da principale porta d’accesso verso l’Europa continentale non solo per gli ingressi di migranti e rifugiati, ma anche per gli stessi flussi intra-regionali, interessando principalmente quelli provenienti dal Kosovo.
L’Ue da decenni tesse relazioni con l’area balcanica. Le stesse risalgono al 1999 nell’ambito del processo di stabilizzazione e di associazione (PSA), sulla base di accordi bilaterali di stabilizzazione e di associazione. Questo quadro risulta fondamentale per le relazioni tra l’Ue e i paesi della regione, nonché il patto di stabilità, iniziativa che coinvolge tutti i principali attori internazionali, rappresentando un quadro strategico a sostegno del graduale avvicinamento dei paesi dei Balcani occidentali all’Unione Europea.
Le relazioni contrattuali si sono materializzate con gli accordi di stabilizzazione e di associazione (ASA), che prevedono la cooperazione politica ed economica ossia la creazione di zone di libero scambio con i paesi interessati. Sulla base dei principi democratici comuni, dei diritti umani e dello Stato di diritto, ciascun ASA istituisce strutture di cooperazione permanenti. I firmatari dell’accordo di stabilizzazione e associazione sono la Macedonia il 9 aprile 2001, la Croazia il 29 ottobre 2001, l’Albania il 12 giugno 2006, il Montenegro il 15 ottobre 2007, la Serbia il 29 aprile 2008 e la Bosnia-Erzegovina il 16 giugno 2008. L’accordo con il Kosovo in seguito ai negoziati è stato raggiunto soltanto nel 2016.
Nel 2003 il Consiglio europeo di Salonicco ha ribadito che tutti i paesi del PSA erano potenziali candidati all’adesione dell’Ue. Prospettiva europea rimarcata nei seguenti vertici Ue-Balcani occidentali. La stessa Ue che ha sviluppato una politica atta al graduale ingresso dell’integrazione dei Paesi dei Balcani occidentali nella Casa comune, vedendo schierati tra i principali candidati Montenegro, Serbia, Repubblica di Macedonia del Nord e Albania.
Oggi i Balcani stanno diventando il palcoscenico dell’azione europea in materia di politica estera.