di Mariarita Cupersito –
Dura reazione del governo italiano al recente rapporto del Consiglio d’Europa sul nostro Paese, con particolare riguardo al passaggio inerente la Polizia di Stato. Il documento, stilato dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza (l’Ecri), riporta infatti che la polizia italiana compie “profilazione razziale” nell’ambito delle sue attività, specialmente verso i rom e le persone di origine africana, e che la politica italiana è diventata nel corso degli ultimi anni sempre più xenofoba, con un dibattito pubblico divisivo sugli stranieri e la comunità Lgbti.
Il rapporto è il risultato di una missione in Italia della commissione ed evidenzia che “le autorità non sembrano essere consapevoli della portata del problema e non hanno considerato l’esistenza della profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale”, chiedendo dunque all’Italia uno studio “completo e indipendente”.
Per quanto concerne la politica, nel documento si sottolinea che “purtroppo un certo numero di dichiarazioni e commenti considerati dispregiativi e carichi di odio provengono da politici e funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto durante i periodi elettorali”. L’Ecri non tralascia di evidenziare le “critiche indebite che mirano a minare l’autorità dei singoli giudici che decidono sui casi di migrazione”, mentre la magistratura deve essere “rispettata, protetta e promossa”.
Parole che hanno suscitato lo stupore del presidente Sergio Mattarella, il quale ha espresso in una telefonata “stima e vicinanza” al responsabile della Polizia, il prefetto Vittorio Pisani, e alle forze dell’ordine.
“Le nostre forze sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni, meritando rispetto, non simili ingiurie”, ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Non condivido una parola di ciò che è stato scritto; escludo che ci siano agenti, carabinieri, poliziotti o finanzieri razzisti”, ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
“La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) è un organismo di esperti riconosciuto a livello internazionale, parte del Consiglio d’Europa”, ha dichiarato all’ANSA l’ufficio stampa dell’organizzazione all’indomani delle critiche.
“Tutti gli Stati membri sono monitorati, come previsto dal mandato del Consiglio d’Europa in materia di diritti umani. Il rapporto dell’Ecri sull’Italia sottolinea principalmente i progressi già compiuti e indica anche le aree di possibile miglioramento; questo fa parte del dialogo costruttivo e della cooperazione del Consiglio d’Europa con i paesi membri”, conclude l’Ufficio stampa.