Il nazionalismo del sultano turco Erdogan

di Shorsh Surme

Il “sultano turco” Recep Tayyip Erdogan ha tutta l’intenzione di realizzare il sogno dell’Impero Ottomano che aveva governato dal 1299 al 1923 e che fu uno degli imperi più longevi dell’intera storia mondiale. Oltre all’attuale Turchia, il regno comprendeva aree del Nord Africa, del Medio Oriente e dell’Ucraina meridionale, nonché l’Europa sud-orientale e arrivò fino alle porte di Vienna.
L’obiettivo di Erdogan è quello di esportare l’Islam turco nel mondo islamico e diventarne così il leader e non solo: Erdogan e il suo partito AKP cercano attraverso i turchi immigrati in Europa di diffondere la stessa dottrina. Nella sola Germania ci sono circa tre milioni di turchi, quindi è possibile coinvolgerli al fine di costruire il nazionalismo musulmano turco.
Sorge quindi una domanda: come può un paese membro della Nato e membro del Consiglio d’Europa considerare entrambi come i principali nemici?
La risposta è che la Nato è importante solo se serve. Infatti in questi ultimi anni la Turchia ha snobbato spesso la Nato facendo i suoi comodi, massacrando la popolazione curda e non solo nel Kurdistan della Turchia e in Siria, ma la cosa più grave resta ciò che ha fatto nei confronti dello Stato Islamico (Isis) dal 2014 al 2016, aiutando i miliziani dando loro supporto logistico, cosa documentata del giornale turco Hurriet, i cui giornalisti sono poi stati condannati all’ergastolo tre settimane fa.
E’ di fronte a tutto questo cosa fanno i parrucconi europei? Hanno versato a Erdogan la seconda rata di 3 miliardi per impedire ai profughi siriani di raggiungere l’Europa. Gli stessi oggi si stanno riversando nel Kurdistan della Turchia in situazioni drammatiche.
L’adesione della Turchia alla Nato risale al 1952 ed aveva lo scopo di rendere la Turchia uno stato occidentale, ma comportava anche il riconoscimento del genocidio degli armeni e i diritti al popolo curdo, con un’autonomia regionale nel contesto di un paese democratico.
Invece si sono oggi accorti che l’anti-occidentalismo della Turchia è molto preoccupante.