Il Novruz, la fioritura della primavera in Azerbaigian

di Dariush Rahiminia *

Si avvicina una delle feste più importanti per l’Azerbaigian, il Novruz, che quest’anno, in linea con le restrizioni presenti ovunque nel mondo, a causa dell’epidemia di COVID19, verrà ricordata e festeggiata più nell’intimità delle mura domestiche, che pubblicamente. E’ anche un anno di particolare rilevanza per il paese, che festeggia la festa in coincidenza, solo pochi mesi fa, della liberazione dei suoi territori occupati per quasi tre decenni dalle forze armate dell’Armenia.
Il Novruz è una festa che corrisponde all’equinozio di primavera – festeggiato in un’area geografica assai più ampia di quella del solo Azerbaigian e comune a molti popoli e paesi, dal Pakistan all’Afghanistan in Asia, fino all’Albania e alla Bosnia in Europa, senza dimenticare Iran e Turchia, e segna il passaggio al nuovo anno. La festa trae le sue radici dallo zoroastrismo: Zoroastro, profeta dell’omonima religione, riorganizzò la festività in onore della divinità di nome Ahura Mazda.
Di solito la preparazione per il Novruz inizia un mese prima celebrando i Charshanba, ovvero ogni martedì sera è dedicato a uno dei quattro elementi: acqua, fuoco, vento e terra. Secondo la credenza popolare, la prima Charshanba rappresenta l’acqua e si ritiene che in quel giorno purifichi i trambusti quotidiani. La seconda Charshanba è collegata al fuoco: secondo la tradizione, saltando su piccoli falò, le persone si libereranno di tutte le questioni negative relative alla loro salute o alla vita quotidiana e inizieranno un nuovo anno con grandi speranze ed emozioni. Quest’anno, per la prima volta dopo molti anni, il fuoco è stato riacceso a Shusha, dichiarata capitale culturale dell’Azerbaigian dopo la liberazione dello scorso novembre. La terza Charshanba nella tradizione azerbaigiana rappresenta il vento: gli azeri credono che i venti che soffiano in questo giorno riporteranno l’inizio della primavera scacciando il freddo e le intemperie dell’anno passato. L’ultima Charshanba rappresenta la terra e si crede che in questo giorno la natura rinasca nuovamente. Gli azerbaigiani considerano questa Charshanba come la più importante tra le quattro e vi sono tradizioni speciali legate a questo giorno come, per esempio, il xonça, ovvero la disposizione di sette varietà di cibo sul tavolo i cui nomi devono iniziare con la lettera “S” in lingua azerbaigiana, come la spezia di nome sumak, o il latte sud, o l’aceto sirke; una composizione dal forte significato simbolico poiché, come nella cultura occidentale, anche nello zoroastrismo il numero sette è di cruciale importanza: rappresenta i sette spiriti positivi che aiutano il dio Ahura Mazda.
Durante il Novruz, vengono rappresentate varie recite tradizionali come il Kos-kosa, il quale simboleggia l’arrivo della primavera, e il Xidir Ilyas, simboleggiante il simbolo della fertilità e della fioritura della nuova stagione, mentre ovunque si sentono risuonare melodie tradizionali come il mugham. La sera prima delle vacanze del Novruz – il governo azerbaigiano concede un periodo di ferie di cinque giorni a tutti i lavoratori –, tutte le famiglie si riuniscono attorno alla tavola delle feste imbandita con vari piatti per auspicare un nuovo anno solare di abbondanza.
Per sottolineare e riconoscere l’importanza che questa festa ha nella cultura azerbaigiana, nel 2009 il Novruz è stato aggiunto nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO a seguito di una decisione presa nella quarta sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale tenutosi dal 28 settembre al 2 ottobre 2009 ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Esteso nel 2016 nell’elenco rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, su iniziativa congiunta di più paesi.
Nel 2010, la “Giornata internazionale del Novruz” è stata proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nella sua risoluzione A / RES / 64/253. La presente risoluzione accoglie con favore gli sforzi degli Stati membri in cui si celebra il Novruz per preservare e sviluppare la cultura e le tradizioni legate alla festività e incoraggia gli Stati membri a compiere sforzi per sensibilizzare sul Novruz e organizzare eventi annuali in commemorazione di questa festa.

*Dott. Dariush Rahiminia, PhD in Storia dell’Europa presso Sapienza Università di Roma ha focalizzato il proprio interesse nello studio dei rapporti tra i paesi dell’area iranica e i paesi dell’Europa, analizzando dunque le differenze e le similitudini tra le due società, culture e immaginari. Ha inoltre allargato le sue ricerche concentrandosi sull’evoluzione dell’Azerbaigian, ritenendolo un ponte ideale tra Europa e Medioriente. È socio fondatore della sezione Immaginario dell’Associazione Italiana di Sociologia e Cultore della materia in Sociologia generale presso l’Università degli Studi di Perugia e l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, oltre che Visiting Researcher presso la ADA University di Baku – accumulando esperienze di insegnamento e ricerca nei suddetti atenei. È inoltre autore di diverse pubblicazioni scientifiche riguardanti appunto la storia e la sociologia persiana e azerbaigiana.