Regeni: il Parlamento egiziano pronto a rispondere a Fico in base al principio della ‘reciprocità’

di Enrico Oliari

“Non possiamo che agire nello stesso modo”. Nonostante i molti rapporti economici e commerciali, potrebbe avviare un’escalation diplomatica l’iniziativa del presidente della Camera Roberto Fico di sospendere i rapporti col Parlamento egiziano a causa della mancanza di una svolta sul caso Regeni: pur parlando a titolo personale, il segretario della Commissione Affari esteri del Parlamento egiziano, Tarek El Khouly, ha ricordato che “Anche noi abbiamo giovani cittadini egiziani scomparsi in Italia a seguito di crimini orribili e abbiamo presentato richieste a loro riguardo seguendole con il ministero degli Affari esteri”, per cui vale il “principio della reciprocità”. “Penso – ha continuato El Khouly – che questo atteggiamento (di Fico, ndr) sia scorretto e ingiustificato”, e noi “Non possiamo che agire nello stesso modo”.
La decisione di Fico è arrivata dopo che la Procura di Roma ha annunciato l’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni 007 egiziani presumibilmente coinvolti nel barbaro assassinio del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni, di cui si erano perse le tracce nella capitale egiziana la notte del 25 gennaio 2016 (anniversario di Piazza Tahrir), ed il cui cadavere era stato ritrovato il 3 febbraio.
Gli inquirenti italiani hanno appurato la mancanza di fotogrammi fondamentali nelle registrazioni delle telecamere di sorveglianza trasmesse dall’Egitto, ed il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha convocato l’ambasciatore egiziano Hisham Badr per chiedere “risultati concreti”.
Nella nota emessa dalla Farnesina si legge che lo scopo della convocazione del diplomatico è stata voluta “per sollecitare le autorità egiziane ad agire rapidamente al fine di rispettare l’impegno, assunto ai più alti livelli politici, di fare piena giustizia sul barbaro omicidio di Giulio Regeni. Il ministro Moavero Milanesi ha sottolineato come gli esiti della riunione svoltasi nei giorni scorsi a Il Cairo tra magistrati italiani ed egiziani abbiano determinato una forte inquietudine in Italia. Preso atto delle assicurazioni da parte dell’ambasciatore egiziano circa la volontà di proseguire la cooperazione giudiziaria tra le due Procure, il ministro Moavero Milanesi ha espresso l’esigenza da parte italiana di vedere concreti sviluppi investigativi.
Il ministro Moavero ha nuovamente ricordato che la ricerca della verità e l’individuazione dei responsabili dell’efferato crimine restano prioritarie per le Istituzioni italiane.
L’ambasciatore egiziano ha assicurato che l’impegno del suo governo per fare luce sul caso non può essere messo in discussione, che la collaborazione giudiziaria, come riaffermato anche in occasione dell’ultima riunione a Il Cairo, deve assolutamente continuare e che è intenzione delle autorità egiziane proseguire le indagini nonostante le difficoltà riscontrate”.

Giulio Regeni.