Il Sudan riconosce Israele, e gli Usa lo tolgono dalla lista nera

di Guido Keller

La mediazione dell’amministrazione Trump prevedeva che in cambio del riconoscimento di Israele da parte del nuovo governo del Sudan e della normalizzazione delle relazioni commerciali ed economiche, gli Usa avrebbero depennato il paese africano dalla lista nera dei paesi che sostengono il terrorismo internazionale. Così è stato, ed il governo provvisorio di unità nazionale del Sudan, succeduto dopo una stagione di violenti proteste alla trentennale dittatura di Omar al-Bashir e con oggi a capo il primo ministro sudanese Abdalla Hamdok e il generale Abdel Fattah al-Burhan in veste di capo del Concilio sovrano, ha proceduto al deposito di 335 milioni di dollari quali risarcimento per le vittime degli attentati commessi da al-Qaeda alle ambasciate Usa in Kenya e Tanzania nel 1998.
Le vittime dei due attacchi, avvenuti quasi in contemporanea nella mattinata del 7 agosto nelle rappresentanze diplomatiche di Nairobi e di Dar es Salaam, furono complessivamente 224, mentre i feriti furono circa 4mila: in rappresaglia l’allora presidente Usa Bill Clinton ordinò il bombardamento di obiettivi militari in Sudan, compresa una fabbrica farmaceutica presso la quale si riteneva venissero prodotte armi chimiche. Così non era, ma in fumo andò la metà del fabbisogno farmaceutico del paese africano.
Certo è che la dittatura di Omar al-Bashir dava ospitalità ad elementi di primo piano di al-Qaeda, compreso nel 1991 Osama bin Laden, il quale investì nel paese in infrastrutture ed in progetti vari. Tuttavia già dal 1993 il Sudan era stato inserito nella lista nera degli Usa, ovvero da quando la protezione ad al-Qaeda e alla Jihad islamica egiziana divenne un fatto acclarato.
A comunicare il depennamento del Sudan dalla lista dei paesi che danno ospitalità al terrorismo è stata l’ambasciata statunitense a Khartoum sulla sua pagina Facebook, dove si legge che “Essendo terminato il periodo di 45 giorni di notifica al Congresso, il segretario di Stato ha firmato una notifica che annulla la designazione del Sudan quale stato sponsor del terrorismo. La misure è in vigore a partire dal 14 dicembre”. Ora le aziende Usa potranno tornare a investire nel paese africano, come pure si potrà assistere alla normalizzazione delle relazioni politiche e diplomatiche.