In Cina si tiene l’anti-G7: la Sco

di Francesco Cirillo

Si è aperto ufficialmente il summit dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco), definito da molti analisti l’anti G7 che si è svolto dall’8 al 10 giugno a Charvoix, nel Quebec. La Città scelta è stata Qingdao, dove si sono dati appuntamento i leader di Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e i nuovi membri, integrati nel 2017, India e Pakistan. Il padrone di casa è il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping che, come affermato dal consigliere di Stato e ministro degli Esteri Wang Yi lo scorso week end, proverà a far connettere i partecipanti su temi delicati per costituire un nuovo percorso di relazioni internazionali.
Il 18mo Summit della Sco vuole inserire nello spirito del multilateralismo dell’organizzazione gli insegnamenti di Confucio, denominato dal presidente Xi lo “Spirito di Shanghai”.
Nelle intenzioni dei cinesi il summit è incentrato sulla cooperazione regionale, sugli scambi commerciali, sulla sicurezza e sulla stabilità. L’incontro è di massima priorità per la Cina, paese che vuole essere leader dell’organizzazione per coordinare la lotta al terrorismo, ad ogni tipo di estremismo ed ai separatismi; per Pechino la Sco dovrà inoltre promuovere progetti infrastrutturali per realizzare opere strategiche legate alla libera circolazione dei commerci tra i diversi paesi membri.
Intervistato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, il capo del Centro per la regione asiatica e del Pacifico dell’Istituto russo per gli studi strategici, Konstantin Kolarev, ha dichiarato che l’organizzazione ha dimostrato capacità di coesione tra i membri e risolutezza per accrescere la sua influenza.
Ma Qingdao, sulla costa nordorientale della Cina e a sud-est della Capitale, rappresenta il simbolo della stessa Belt and Road Iniziative (Bri), l’iniziativa della Nuova Via della Seta. Lo stesso porto è il centro logistico della Silk Road Economic Belt che è connessa con la Maritime Silk Road cinese, parte integrante del colossale progetto.
Il segretario generale della Sco, Rashid Alimov, ha confermato che l’iniziativa cinese è un’enorme opportunità per la Sco, e che il summit di Qingdao contribuirà ad implementare la Bri.

La Shanghai Cooperation Organization: un nuovo modello di cooperazione internazionale.
Prima del summit il presidente del Pakistan, Mamnoon Hussain, ha affermato che la Sco, sotto la guida attenta dello “Spirito di Shanghai”, potrà costituire un nuovo modello di cooperazione internazionale integrata nella strategia dello sviluppo “Sco 2025”, approvata dall’organizzazione nel 2015. La strategia del 2025 indica che la Sco deve sviluppare una competenza pari tra i paesi membri, eguaglianza, rispetto per le diversità culturali ed un comune sviluppo economico. Questa strategia è stata definita lo “Spirito di Shanghai”, che si integra nella Belt and Road Iniziative cinese. La Russia si è voluta offrire per attuare una fusione tra l’Unione Economica Eurasiatica e la Bri. Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato di essere disponibile ad accogliere investimenti cinesi nel paese con l’obiettivo di realizzare la costruzione della Northern Sea Route.
Il Tagikistan, come affermato dal suo presidente Emomali Rahmon, è pronto ad essere parte attiva nella Bri, come si è visto nell’allineamento tra la Strategia nazionale di sviluppo del paese centroasiatico e la stessa Belt and Road Iniziative.