India. Bengala occidentale: il TMC di Mamata Banerjee ha vinto contro il PJB di Modi

di Alberto Galvi –

Il partito PJB (Bharatiya Janata Party) del primo ministro indiano Narendra Modi non è riuscito a vincere nelle elezioni dell’assemblea dello Stato del Bengala occidentale.
Sebbene il partito di governo abbia ottenuto importanti risultati nelle assemblee dei quattro stati e del Territorio dell’Unione in cui si è votato nelle elezioni dell’ultimo mese, in tre di questi i partiti e le alleanze avverse al BJP hanno tenuto con successo il BJP lontano dai posti di potere.
I risultati riaffermano che i partiti regionali con leader forti e capaci sono in grado di sconfiggere il BJP e, cosa importante, hanno dimostrato che Narendra Modi e il ministro degli Interni Amit Shah non sono invincibili.
L’Alleanza democratica nazionale guidata dal BJP è tornata al potere nello Stato Nord-orientale dell’Assam sconfiggendo il Congresso nel Territorio dell’Unione di Pondicherry, tuttavia, dovrà accontentarsi di sedere all’opposizione nel Bengala occidentale, nel Kerala e nel Tamil Nadu.
In Kerala il partito al potere, il LDF (Left Democratic Front), è tornato a vincere, conquistando 99 seggi sui 140 disponibili nell’assemblea. Nel Tamil Nadu, l’alleanza DMK (Dravida Munnetra Kazgham) è invece tornata al potere dopo 10 anni.
Nel Bengala occidentale il partito del TMC (Nationalist Trinamool Congress) guidato dal primo ministro dello stato, Mamata Banerjee, ha ottenuto 213 dei 294 seggi dell’assemblea. Banerjee, riconfermata per la seconda volta è anche l’unica donna primo ministro di uno stato dell’India.
Il Bengala occidentale, che conta 90 milioni di abitanti, è di particolare interesse per gli osservatori delle elezioni perché è uno dei pochi che non sono mai stati governato dai nazionalisti indù di Modi.
Nonostante la sconfitta, il BJP ha comunque ottenuto quasi 80 seggi, divenendo il principale partito di opposizione, e incrementando notevolmente la propria presenza nell’assemblea: al voto del 2016 il partito di Narendra Modi aveva infatti ottenuto solo tre seggi.
Si sono svolte elezioni anche negli stati di Assam, Tamil Nadu e Kerala, nonché nel territorio di Pondicherry: benché abbia ottenuto un successo solo nel primo, il BJP ha fatto progressi nei tre in cui non è riuscito a salire al potere. Nell’assemblea uscente del Kerala, il BJP aveva un solo membro, ne avrà invece tre in quello nuovo; ne avrà tre anche all’assemblea del Tamil Nadu dove non era invece riuscito a ottenere alcun seggio alle elezioni del 2016, sebbene il suo alleato AIADMK (All India Anna Dravida Munnetra Kazhagam) avesse vinto.
A differenza degli stati dell’India Settentrionale, Centrale e Occidentale, dove il BJP ha una presenza dominante, nel Bengala occidentale, Kerala e Tamil Nadu il partito ha tradizionalmente avuto scarso sostegno. I risultati delle recenti elezioni mostrano che qualcosa sta cambiando. Il BJP ha fatto breccia in queste regioni ed è riuscito a penetrare anche nel Bengala, che ne ha respinto i candidati per decenni.
L’impatto dei risultati elettorali dell’assemblea andrà oltre gli stati interessati e avrà un riflesso anche a Nuova Delhi. L’INC (Indian National Congress), è il principale avversario del BJP a livello nazionale, ma non è riuscito a migliorare la sua posizione in Assam e Kerala e nelle prossime settimane si potranno prevedere una serie di sfide per insidiare la leadership di Rahul Gandhi.
Il primo ministro indiano non è eletto direttamente dal popolo, ma è nominato dal presidente e il leader del partito politico che assicura la maggioranza assoluta nel Lok Sabha sarà nominato primo ministro del paese. Il Lok Sabha attualmente è composto da 545 membri, di questi, 530 membri sono eletti direttamente dagli stati e 13 dai Territori dell’Unione, mentre due sono nominati dal presidente per rappresentare la comunità anglo-indiana.
Il presidente e il vicepresidente sono eletti indirettamente da un collegio elettorale composto da membri eletti di entrambe le Camere del Parlamento per un mandato di 5 anni. Le prossime elezioni presidenziali si terranno nel luglio 2022.
Le 2 Camere sono invece il Lok Sabha e il Rajya Sabha, quest’ultimo è composto da 245 membri che restano in carica per sei anni, di cui 233 sono eletti indirettamente dalle assemblee statali e territoriali con voto proporzionale e 12 membri nominati dal presidente. Le prossime elezioni del Rajya Sabha si svolgeranno in 7 fasi entro il 2024.