India. Continuano le proteste per la legge sulla cittadinanza, sale a 8 il numero dei morti

Notizie Geopolitiche

Non si attenuano le proteste e gli scontri in India per l’approvazione lo scorso 12 dicembre della controversa legge sulla cittadinanza, il Citizen Amendment Bill, che contravvenendo la Costituzione agevola l’ottenimento della nazionalità indiana agli immigrati provenienti dal Bangladesh, dal Pakistan e dall’Afghanistan purché hindu, sikh, jainisti, cristiani, buddhisti e parsi, ma non a quelli musulmani.
In diverse città del paese, specie nei campus universitari, è un susseguirsi di sciperi e di manifestazioni, e il bilancio degli scontri è salito a 8 morti e a 1.200 arresti, perlopiù studenti.
La rete internet è stata momentaneamente oscurata, mentre le autorità hanno espresso il divieto di manifestare in diversi centri o quartieri delle metropoli, come è avvenuto a New Delhi.
Invano il premier Naredra Modi ha cercato di placare gli animi affermando che “legge non avrà nessuna conseguenza sui cittadini indiani di nessuna religione, in quanto riguarda solo chi ha subito anni di persecuzioni all’estero e ha solo l’India dove rifugiarsi”.