India. Il premier Modi ha nominato 36 nuovi ministri

di Alberto Galvi

Rimpasto di governo in India, dove il primo ministro Narendra Modi ha nominato 36 nuovi ministri. Poco prima del cambio dei ministri si erano dimessi in 12. Modi ha nominato una squadra più giovane con lo scopo di dare un’immagine innovativa del suo governo dopo le diffuse critiche sulla sua gestione della pandemia.
Il ministro della Sanità Harsh Vardhan è la principale figura dimessasi, e al suo posto è stato nominato Mansukh Laxman Mandaviya. Altri ministeri chiave sono stati assegnati a Jyotiraditya Scindia, ministro dell’Aviazione civile, Hardeep Singh Puri, ministro del Petrolio e gas naturale, Bhupender Yadav, ministro dell’Ambiente, Kiren Rijiju, ministro della Giustizia, Anurag Singh Thakur, ministro dell’Informazione e trasmissione e Dharmendra Pradhan, ministro dell’Istruzione.
Il premier ha mantenuto il ministro degli Interni Amit Shah, il ministro della Difesa Rajnath Singh, il ministro delle Finanze Nirmala. Il nuovo governo avrà 77 ministri, in aumento rispetto ai 52 precedenti.
Il rimpasto è arrivato anche dopo la sconfitta del partito nazionalista indù BJP (Bharatiya Janata Party) di Modi alle elezioni di aprile nello Stato chiave del Bengala Occidentale.
Questo è il primo rimpasto di governo di Modi dall’inizio del suo secondo mandato nel 2019 e il quarto da quando è salito al potere nel 2014.
Il prossimo anno a febbraio e marzo Modi affronterà le elezioni negli Stati di Uttar Pradesh, Goa, Manipur, Punjab e Uttarakhand, che potrebbero rivelarsi un punto di riferimento per il suo partito alle elezioni nazionali del 2024.