Indo-Pacifico. L’importanza dei paesi PICT, Guam e CNMI nello scontro tra Cina e Usa nella regione

di Alberto Galvi

La Cina sta estendendo la sua influenza in molti paesi PICT (Pacific Island Countries and Territories), collegando le sue rotte commerciali attraverso l’Oceania e il Sud Pacifico. Questa parte della BRI (Belt and Road Initiative) cinese offre aiuti redditizi contratti infrastrutturali ai paesi PICT come Papua Nuova Guinea e le Isole Fiji. Gli altri paesi membri sono le Isole Cook, la Federazione Stati Micronesia, Kiribati, Isole Marshall, Nauru, Niue, Palau, Samoa, Isole Salomone, Tokelau, Tonga, Tuvalu e Vanuatu.
I territori degli Usa non sono immuni da tale influenza economica cinese. Il CNMI (Commonwealth of Northern Mariana Islands) è un territorio degli Usa situato nell’Oceano Pacifico occidentale, a circa 136 miglia a nord-est dell’Isola di Guam. La crescente influenza della Cina nell’Asia-Pacifico potrebbe essere accolta da questi territori creando un’economia sostenibile.
Le Isole Marianne sono una parte indispensabile della posizione di difesa degli Usa nell’Oceano Pacifico occidentale perché la Cina possiede forze militari terrestri, marittime e aeree per minacciare gli Usa nell’area.
Per quanto riguarda le basi statunitensi a Guam, esse sono state il fondamento dell’ordine di sicurezza regionale. L’idea che l’Isola di Guam sia solo una base militare la rende però un obiettivo più attraente per gli avversari degli Usa, che non oserebbero prenderla di mira. Inoltre con questa soluzione Guam e le Marianne settentrionali manderebbero un messaggio chiaro a Pechino: Washington è impegnata a difendere la regione indo-pacifica dalla sua assertività.
Inoltre questa soluzione rassicurerebbe dal pericolo dell’assertività cinese un alleato chiave degli Usa nel Mar Cinese Meridionale: le Filippine. Esse eviterebbero di completare l’allineamento diplomatico con la Cina. La presenza di uno Stato Usa nell’area rassicurerebbe anche il Giappone, la Corea del Sud e Taiwan da una possibile escalation militare con Pechino nella regione.
L’influenza cinese continuerà nel Pacifico perché i PICT non hanno alternative migliori per diversificare le loro economie.