Indonesia. Il leader del FPI Rizieq tra arresti e manifestazioni si prepara alle presidenziali del 2024

di Alberto Galvi

In Indonesia è tornato lo scorso novembre Rizieq Shihab, il leader del FPI (Islamic Defenders Front), che è stato fondato nel 1998. Per decenni questo movimento ha preso di mira la tradizione laica e pluralista dell’Indonesia, usando il suo gruppo di vigilanti per vandalizzare bar, bordelli, attaccare eventi omosessuali e perseguitare sette rivali. 
Il ritorno del leader musulmano del FPI in Indonesia è stato caratterizzato da eventi a cui hanno partecipato migliaia di suoi seguaci. Ricordiamo che l’Indonesia è il Paese più popoloso al mondo a maggioranza musulmana.
Rizieq è stato incarcerato nel 2008 per incitamento alla violenza e ha lasciato l’Indonesia nel 2017 verso l’Arabia Saudita dopo essere stato accusato di insulto all’ideologia dello Stato e di pornografia. Quelle accuse sono state ritirate lo scorso anno dalla polizia per mancanza di prove. Da allora l’influente studioso musulmano è rimasto in Arabia Saudita in autoesilio fino a quando è tornato a casa il 10 novembre scorso.
Dal suo ritorno in patria Rizieq ha alimentato tensioni nei confronti dell’amministrazione del presidente indonesiano Joko Widodo del partito PDI-P (Indonesia Democratic Party-Struggle). L’arresto di Rizieq è arrivato dopo che sei delle sue guardie del corpo sono state uccise a colpi di arma da fuoco a seguito di uno scontro con la polizia mentre stava investigando sulle violazioni dei protocolli sul coronavirus visto che il Paese asiatico è stato tra quelli più colpiti nella regione dalla pandemia.
Negli ultimi anni l’FPI è diventato politicamente più influente, in particolare dopo aver aiutato a orchestrare le più grandi manifestazioni di massa del 2016 contro l’ex governatore cristiano di Jakarta Basuki Tjahaja Purnama alias Ahok, accusato di blasfemia e grande alleato dell’attuale presidente Joko Widodo. Le enormi manifestazioni di quell’anno hanno sollevato preoccupazioni alla tradizione pluralista dell’Indonesia e del suo Stato laico.
Alcune settimane fa l’Indonesia ha eletto i suoi leader locali e regionali che rappresentano circa la metà dei distretti e dei comuni del Paese e un quarto delle province. Questi leader spesso emergono sulla scena nazionale, come era accaduto per il presidente Joko Widodo che ha iniziato la sua carriera politica come sindaco di Solo nel 2005 prima di diventare il governatore di Jakarta nel 2012. In questa tornata elettorale del 2020 si è votato per 9 governatori, 224 capi distrettuali, 36 sindaci e i loro consiglieri.
Quest’anno c’è stato un maggiore interesse per queste elezioni perché diversi candidati provenivano da famiglie di leader politici importanti a livello nazionale e questo ha determinato una forte affluenza alle urne, ma nello stesso tempo è emerso che i soliti potentati hanno ottenuto la vittoria grazie a un sistema politico corrotto. Il vuoto politico provocato dalla mancanza di opposizioni potrebbe avvantaggiare una figura carismatica come Rizieq il quale potrebbe diventare una figura chiave dell’opposizione in vista delle elezioni presidenziali del 2024.