Indonesia. Leader nel settore delle batterie per auto, ma sono molti gli elementi critici

Shorsh Surme

L’Indonesia sta cercando di affermarsi come leader globale nella produzione di batterie per veicoli elettrici, sfruttando le sue vaste riserve di nichel. Tuttavia il percorso per realizzare questa ambizione è irto di ostacoli, tra cui problematiche ambientali, questioni legate ai diritti dei lavoratori, la forte presenza cinese nel settore e un mercato interno ancora limitato per i veicoli elettrici.
A Karawang, a circa un’ora e mezza da Jakarta, è stato recentemente inaugurato il primo stabilimento per la produzione di batterie dell’Asia sudorientale. Questa struttura, nata dalla collaborazione tra Hyundai, LG Energy e l’Indonesia Battery Corporation, è in grado di produrre accumulatori per 150mila veicoli elettrici all’anno. L’impianto è una tappa fondamentale per l’obiettivo di Jakarta di trasformarsi in un hub regionale per la mobilità elettrica entro il 2027.
Per stimolare gli investimenti nel settore il governo ha imposto un divieto sulle esportazioni di nichel nel 2020, puntando a incentivare la trasformazione del minerale all’interno dei confini nazionali. Tuttavia, diversi fattori rendono incerto il successo di questa strategia. Gli investitori occidentali, in particolare, restano cauti a causa della mancanza di rigidi standard ambientali e sociali. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea, principali mercati per i veicoli elettrici, impongono criteri severi su governance e sostenibilità, ostacolando le ambizioni di Jakarta.
Un altro elemento critico è la predominanza delle aziende cinesi nel settore del nichel indonesiano. Attualmente, le imprese cinesi controllano circa il 90% delle miniere e delle raffinerie del paese. Questa situazione ha portato a una minore attenzione ai controlli ambientali e alla sicurezza sul lavoro. Negli ultimi anni, diverse esplosioni e incidenti in impianti industriali hanno causato numerose vittime, attirando l’attenzione sulle condizioni di lavoro e sollevando interrogativi sulla sostenibilità del modello di sviluppo adottato.
La forte influenza cinese ha anche ripercussioni sul piano geopolitico. Il coinvolgimento delle imprese di Pechino esclude l’Indonesia dall’accesso agli incentivi statunitensi per la produzione di batterie, rendendo difficile la penetrazione nel mercato nordamericano. Inoltre, l’Indonesia Battery Corporation sta negoziando con la Contemporary Amperex Technology, colosso cinese del settore, per realizzare un nuovo impianto dedicato alla produzione di batterie al nichel. Questo consoliderebbe ulteriormente la dipendenza del paese dalle tecnologie cinesi, riducendo le possibilità di attrarre investitori occidentali.
Un altro problema è la debole domanda interna di veicoli elettrici. Nel 2024, solo il 5% delle auto vendute in Indonesia era elettrico, un dato insufficiente a sostenere un ecosistema industriale su larga scala. Gli esperti del settore suggeriscono che, per la produzione su vasta scala, sarebbe più vantaggioso operare direttamente in Cina, dove esiste una forza lavoro altamente specializzata e una filiera già consolidata.
Infine il settore delle batterie sta vivendo una rapida evoluzione tecnologica che potrebbe minacciare la strategia indonesiana. Negli ultimi anni le batterie al litio-ferro-fosfato, che non richiedono nichel, hanno guadagnato terreno grazie alla loro maggiore sicurezza, durata e costo inferiore. Nel 2023, queste batterie hanno rappresentato oltre il 40% della domanda globale di accumulatori per veicoli elettrici, una crescita significativa rispetto agli anni precedenti. Inoltre, il prezzo del nichel ha subito un crollo del 45% nello stesso anno, dovuto alla sovrapproduzione e alla diffusione di alternative tecnologiche. Per contrastare questa tendenza, il governo indonesiano sta valutando un ridimensionamento dell’estrazione del minerale, una mossa che, se da un lato potrebbe stabilizzare i prezzi, dall’altro potrebbe generare una crisi occupazionale nel settore minerario.
La corsa dell’Indonesia verso un futuro da protagonista nel mercato delle batterie e dei veicoli elettrici si scontra quindi con una serie di incognite. Se da un lato il paese dispone di risorse e capacità produttive, dall’altro la sua dipendenza dalla Cina, la rigidità degli standard occidentali e i cambiamenti tecnologici in corso potrebbero compromettere le ambizioni di Jakarta. Resta da vedere se il governo saprà affrontare queste sfide con politiche più inclusive e una strategia di sviluppo sostenibile che possa attrarre investimenti diversificati e garantire un futuro solido per il settore.