Iran. 5 milioni al funerale di Soleimani. Nasrallah incita a colpire i soldati Usa

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Un consulente di Donald Trump, Len Lhorodorkovsky, ha twittato che le persone vengono costrette a Teheran a partecipare ai funerali di Qassem Soleimani, il capo della Brigata al-Quds dei Pasdaran ucciso in un raid voluto dal presidente Usa a Baghdad.
L’omicidio di Soleimani ha invece avuto l’effetto di coalizzare gli iraniani delle diverse fazioni, anche oppositori, in quanto ad essere stato attaccato è una persona considerata un simbolo dello Stato, e difatti il consulente americano è stato smentito dal fatto che a Teheran in strada erano milioni, agenzie giornalistiche occidentali hanno parlato di 5 milioni di cittadini raccolti in un corteo lungo decine di chilometri lungo il quale venivano intonati inni contro gli Usa.
Ad essere in subbuglio è però tutto il mondo sciita, e dal Libano è intervenuto il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, il quale ha minacciato vendetta ed ha detto che “La data del 2 gennaio è l’inizio di una nuova fase nella regione”, “L’America ha iniziato una nuova guerra di tipo diverso. La morte di Soleimani ha dato il via a una nuova fase nella storia del Medio Oriente. L’Iraq si liberi dall’occupazione americana”.
Già il parlamento di Baghdad ha votato lo stop ai voli aerei statunitensi e l’allontanamento della coalizione anti-Isis a guida Usa, ma a preoccupare è la capacità di azione degli Hezbollah, invitati da Nasrallah a compiere azioni anche singole nei confronti dei militari statunitensi.
Il mondo sciita sa di non poter competere militarmente con gli Usa, ma si potrebbe assistere ad attacchi continui ed isolati che comporterebbero uno stillicidio di bare che rientrano negli Usa, una guerra di logoramento come lo è stata quella in Afghanistan.

Hassan Nasrallah.