Iran. Ancora in corso le riparazioni per il cyber-attacco Usa del 20 giugno

di Giuseppe Gagliano –

Il Corpo delle Guardie iraniane della rivoluzione, o pasdaran, si sta ancora riprendendo dal danno subito da una offensiva cibernetica americana che ha avuto luogo a giugno, secondo quanto riferito dal Times.
L’attacco informatico avrebbe degradato la capacità informatica dei pasdaran di colpire petroliere e altre navi nel Golfo Persico, ed il New York Times ha riportato che l’operazione è avvenuta il 20 giugno, poche ore dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annullato gli attacchi aerei contro l’Iran, ideati in un primo momento quale rappresaglia per l’abbattimento di un drone di sorveglianza americano da parte delle forze iraniane e il loro presunto impiego di mine contro petroliere di transito nello Stretto di Hormuz.
Il documento non ha rivelato i dettagli della offensiva cyber, ma ha affermato che non ha preso di mira nessuna parte del sistema di difesa missilistico iraniano. In particolare l’attacco informatico ha corrotto i database dei computer e le reti di comunicazione che i pasdaran utilizzano per coordinare le operazioni segrete in mare e ha portato alla cessazione temporanea degli attacchi dei pasdaran alle petroliere, salvo poi riprendere un mese dopo con il fermo della britannica Stena Impero.
Gli attacchi informatici del 20 giugno non avrebbero dovuto essere permanenti, ma i loro effetti sono durati molto più a lungo del previsto. Secondo le dichiarazioni di alti funzionari americani anonimi, il Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane “sta ancora cercando di riparare i sistemi di comunicazione critici e non ha recuperato i dati persi nell’attacco”. Vale anche la pena notare che, secondo fonti statunitensi, l’Iran non ha intensificato i propri attacchi informatici contro obiettivi occidentali in rappresaglia all’offensiva informatica.
Tuttavia sono stati espressi dubbi sulla opportunità e sull’efficacia a lungo termine dell’operazione, anche perché gli iraniani stessi nell’occasione avrebbero raccolto informazioni sulle capacità statunitensi, ed ora avrebbero modo di contrastare nuovi attacchi e di colmare le loro vulnerabilità.