di Shorsh Surme –
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato in un’intervista alla televisione di Stato che il suo Paese non vede alcun motivo per nuovi negoziati con la troika europea: “Cosa possiamo ottenere? Quale risultato positivo ci si può aspettare? – si è chiesto -. Non vediamo davvero alcun motivo per negoziare con loro”.
Le dichiarazioni di Araghchi sono arrivate dopo una dichiarazione congiunta rilasciata da Francia, Germania e Regno Unito, in cui hanno affermato la loro volontà di riprendere i negoziati con l’Iran e gli Stati Uniti per raggiungere un accordo globale e duraturo che garantisca a Teheran di non acquisire armi nucleari. Secondo i governi dei tre paesi, il programma nucleare iraniano rappresenta una seria minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale.
Il ministro iraniano ha risposto che questi Paesi devono “spiegare perché sono necessari nuovi negoziati”, osservando che “l’Iran ha negoziato in precedenza e ha raggiunto un accordo nel 2015, ma gli Stati Uniti si sono ritirati, mentre i tre Paesi europei non hanno rispettato i loro impegni”.
Le Nazioni Unite hanno ripristinato le sanzioni contro l’Iran il 28 settembre, su iniziativa della troika europea, dopo il fallimento dei colloqui sulla questione nucleare.
L’accordo nucleare del 2015 tra l’Iran e le principali potenze (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania, Russia e Cina) prevedeva restrizioni alle attività nucleari iraniane in cambio della revoca delle sanzioni. Tuttavia Washington, o meglio, il governo Trump 1, si è ritirato dall’accordo nel 2018 e ha reintrodotto le sanzioni verso l’Iran, spingendo quest’ultimo a ridurre gradualmente i propri impegni e ad aumentare i livelli di arricchimento dell’uranio.
Israele, il suo alleato statunitense e diversi paesi europei accusano l’Iran di voler produrre armi nucleari, mentre Teheran sostiene che il suo programma è concepito per “scopi pacifici”, tra cui la produzione di energia elettrica. Israele è l’unico paese della regione con un arsenale nucleare non soggetto alla supervisione internazionale.












