Iran. ‘Entro 10 giorni verrà superata la soglia di uranio se gli europei non agiranno’

Notizie Geopolitiche

Dopo che gli Usa si sono ritirati dal Jpcoa, l’accordo sul nucleare iraniano sottoscritto nel 2015 dal “5+1” (Usa, Francia, Gran Bretagna, Russia, Cina + Germania), introdotto sanzioni e obbligato i paesi alleati tra cui l’Italia a non importare idrocarburi, la Repubblica Islamica dell’Iran ha annunciato oggi l’intenzione di superare il limite massimo consentito stoccaggio dell’uranio a basso arricchimento.
L’uscita degli Usa dall’accordo, risalente al maggio dello scorso anno, è arrivata nonostante i rapporti degli ispettori dell’Aiea, l’Agenzia atomica dell’Onu, avessero sempre riportato il pieno rispetto da parte dell’Iran del Jpcoa, e comunque nel disappunto delle altre potenze a cominciare dall’Unione Europea.
A puntare il dito contro l’Iran è stato per primo il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ed il suo alleato Donald Trump, eletto grazie al voto determinante delle potenti lobby sioniste statunitensi, si è subito precipitato a dagli man forte.
Teheran si è data un termine ultimo di 10 giorni, ed il portavoce dell’Agenzia atomica Behrouz Kamalvandi ha affermato che gli europei “o non vogliono fare qualcosa o non sono capaci di farla”. Intervenendo indiretta televisiva Kamalvandi ha affermato che “Abbiamo quadruplicato il ritmo di arricchimento e accelerato ancora la produzione, quindi in 10 giorni supereremo il limite consentito di 300 chili”, tuttavia “c’è ancora tempo, se i Paesi europei agiranno”. Il Jpcoa prevede che le riserve iraniane di uranio a basso arricchimento non possano superare i 202,8 chilogrammi.
Il quadro vede tra l’altro ripetuti sabotaggi a navi commerciali che transitano nello Stretto di Hormuz, fatti di cui Trump accusa l’Iran, peraltro senza prove, mentre è più probabile che vi sia chi nell’area cerchi il casus belli. Gli Usa hanno inviato nell’area la portaerei Uss Lincoln con il suo gruppo navale, sono stati inviati missili difensivi Patriot in vari paesi del Golfo alleati, ed il presidente Usa ha ventilato l’ipotesi dell’invio di un contingente militare di 150mila uomini.
Difficile al momento un intervento militare, anche perché Russia e Cina sono contrarie ed al Consiglio di sicurezza dell’Onu porrebbero il veto.