Iran. Ghasemi a Trump, ‘Noi collaborare con la Corea del Nord? È una bugia’

di Vanessa Tomassini

Nonostante le sanzioni e le condanne da parte della Comunità internazionale, i test di nuovi missili balistici da parte delll’Iran proseguono. Sabato è stato lanciato con successo un Korramshahr durante la parata militare della “Settimana della Difesa Sacra”, con la quale Teheran commemora la guerra con l’Iraq negli anni Ottanta. Il razzo avrebbe una gittata di oltre 2mila chilometri e non ci sono ancora informazioni circa il luogo del lancio.
“L’Iran ha appena testato un missile balistico in grado di raggiungere Israele. Sta anche lavorando con la Corea del Nord”, ha commentato poche ore dopo il test il presidente Usa Donald Trump.
“È una chiara bugia” ha risposto il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica islamica, Bahram Ghasemi, spiegando ai media che non c’è alcuna correlazione tra le azioni di Kim Yong-un e il Korramshahr. L’accusa del presidente americano, che vedrebbe l’Iran in combutta con i nordcoreani, secondo Ghasemi, “è un’affermazione senza senso e completamente priva di alcun fondamento”.
Pur non essendoci collegamenti tra Teheran e Pyongyang, il nuovo missile resta una chiara risposta alle perplessità mosse soprattutto da Macron e Trump sull’accordo del “5+1” approvato nel 2015, ancora una volta al centro delle discussioni durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lo scorso 20 settembre. È chiaro che Teheran ha tutte le intenzioni di non abbandonare la strada intrapresa, anzi l’intento è proprio quello di rafforzare i suoi sistemi di difesa, ma va detto che l’accordo sul nucleare non comprende lo sviluppo di armi convenzionali, tra cui appunto il Korramshahr.