Iran. I curdi avviano la loro intifada

di Shorsh Surme –

Alla fine tutti i nodi vengono al pettine. E’ cominciata l’intifada curdo-iraniana a seguito la continua discriminazione e gli arresti arbitrari di attivisti curdi difensori dei diritti umani, protesta alla quale si aggiunge in queste ore quella per l’aumento scandaloso dei prezzi dei beni di prima necessità e per la corruzione a tutti i livelli dell’apparato governativo.
Oggi, durante la preghiera del Venerdì, grandi folle si sono radunate nelle strade della città curda di Kermanshah e di altre città.
I curdi della provincia di Kermanshah stanno ancora lottando per riprendersi dal terremoto del 12 novembre scorso che ha ucciso 579 persone. Molti vivono nelle tende e in alloggi di fortuna, e due giorni fa alcune tende hanno preso fuoco e le fiamme hanno distrutto più di 20 di questi ricoveri nella città curda di Sarpol Zahab, ma da parte dell’autorità non è arrivato nessun aiuto.
Infatti, mentre i manifestanti gridavano lo slogan “lasciate la Siria, pesate a noi”, la polizia e i pasdaran hanno attaccato brutalmente i dimostranti.
La lotta dei curdi nel Kurdistan dell’Iran (Rojhalati Kurdistan) risale agli inizi degli anni Trenta. Il 22 gennaio 1946 i curdi proclamarono prima dall’Azerbaigian la Repubblica curda di Mahabad, presieduta dal giudice Qazi Mohamed e sopravvissuta solo 9 mesi. Non era un’impresa scellerata o irrazionale: i curdi nel tracciare i confini della loro Repubblica ricalcavano, almeno nella parte iraniana, quelli tracciati dal Trattato di Sevres con la Turchia (1920), cosa che, dopo le numerose rivolte curde dei decenni precedenti, finalmente riconosceva al popolo curdo l’autodeterminazione e l’indipendenza.
Ma il trattato di Sevres fu tradito da quello di Losanna del 1923: il24 luglio di quell’anno il Kurdistan fu diviso arbitrariamente tra quattro Stati: Iraq, Iran, Turchia e Siria. Khomeini, dopo il suo ritorno in Iran nel 1979 e la creazione della Repubblica Islamica, presto si rivelò più repressivo e più feroce nei confronti delle minoranze di quella di quanto fu lo scià.
La nuova Costituzione della Repubblica Islamica, approvata nel dicembre del 1979, conferì a Khomeini i poteri assoluti a vita come massima guida politico-religiosa. Il suo regime di prodigò nella diffusione dei principi del fondamentalismo islamico e sostenne la legittimità dell’azione terroristica.
Lo scopo era quello di eliminare qualsiasi influenza proveniente dal mondo occidentale e contemporaneamente ogni possibile opposizione interna ad un governo di tipo teocratico. Infatti la prima uccisione eseguita è stata all’estero fu quella del segretario del Partito Democratico del Kurdistan dell’Iran, Abdulrahman Qasmelu, a Vienna nel 1989.
In Iran ci sono 8 milioni di curdi, e tutti i presidenti dell’Iran sin dal 1979 hanno promesso di dare una maggiore autonomia alla popolazione curda; tuttavia anche i fatti che stanno accadendo in queste ore smentiscono tutte quelle promesse non mantenute, non solo nei confronti del popolo curdo ma anche verso altre etnie presenti in Iran.