Israele. Il Nicaragua porta la Germania alla Corte internazionale per il supporto al ‘genocidio’ dei palestinesi

di Giuseppe Gagliano

Il Nicaragua ha portato la Germania davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia accusandola di complicità nel genocidio a Gaza per il sostegno militare fornito a Israele dopo il 7 ottobre 2023.
Secondo l’accusa il supporto tedesco violerebbe la Convenzione sul genocidio del 1948 e le norme delle Convenzioni di Ginevra e di diritto internazionale consuetudinario. Durante un’udienza il Nicaragua ha chiesto il blocco degli aiuti militari tedeschi a Israele e la revoca della sospensione dei finanziamenti all’UNRWA, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi. Il delegato del Nicaragua ha sottolineato le gravi violazioni dei diritti in Palestina, sostenendo che la Germania avrebbe trasgredito i propri obblighi internazionali. Al contempo un delegato dello Stato palestinese ha espresso supporto al caso presentato dal Nicaragua evidenziando l’importanza del diritto internazionale. La Germania, rappresentata dal delegato Tania von Uslar-Gleichen, ha respinto le accuse durante l’udienza del 9 aprile, citando la responsabilità tedesca verso la sicurezza di Israele basata sul background storico dell’Olocausto. Ha sostenuto che le azioni tedesche sono guidate dal diritto internazionale, nonostante il significativo aumento delle esportazioni militari verso Israele nel 2023.
Il caso evidenzia il crescente ruolo della Corte internazionale di giustizia nel trattare questioni di violazioni internazionali e l’influenza di Stati non direttamente coinvolti. L’esito delle misure cautelari è atteso nelle prossime settimane, mentre una decisione finale potrebbe richiedere anni.
Al di là di questa disputa legale, si sono verificate proteste in Europa contro il sostegno militare a Israele e l’intervento di giuristi e funzionari che hanno esortato i loro governi a riconsiderare le politiche di esportazione di armi. La questione tocca anche altri paesi, come il Regno Unito e il Canada, che sono stati citati insieme alla Germania nel processo legale intrapreso dal Nicaragua.
Il caso presentato dalla Nicaragua contro la Germania presso la Corte Internazionale di Giustizia rappresenta un’evoluzione nell’uso delle istituzioni internazionali per affrontare questioni di diritto internazionale e umanitario. L’accusa di complicità in un genocidio per via del supporto militare fornito a Israele solleva questioni significative riguardo alle responsabilità degli stati nel controllo delle esportazioni militari, specialmente in contesti di conflitto.
L’iniziativa del Nicaragua di portare il caso all’Aia può essere vista come un tentativo di utilizzare il diritto internazionale per influenzare la politica estera tedesca e, per estensione, quella degli alleati di Israele. Questo caso potrebbe determinare una forte tensione per le relazioni dei paesi coinvolti e influenzare le future politiche di esportazione di armi, specialmente per i paesi europei.
L’azione legale intrapresa da stati come il Nicaragua e il Sudafrica dimostra un crescente coinvolgimento di stati non direttamente coinvolti nei conflitti, ma che cercano di promuovere il rispetto del diritto internazionale attraverso le corti internazionali. Questo può essere interpretato come un segno di una maggiore assertività da parte di alcuni stati del sud globale nel cercare di influenzare la governance globale.
Le reazioni all’interno di Germania, con proteste e richieste di rivedere le politiche di esportazione di armi, indicano un crescente dibattito sull’impatto della politica estera, sulla reputazione e sulle relazioni internazionali del paese. Questo caso aggiunge pressione sul governo tedesco per bilanciare la politica di sicurezza verso Israele con le preoccupazioni umanitarie e legali sollevate a livello internazionale.
In sintesi il caso ha il potenziale non solo di influenzare le politiche individuali dei paesi coinvolti, ma anche di contribuire all’evoluzione delle norme internazionali relative al commercio di armi e alla responsabilità degli stati in contesti di conflitto. Questa situazione sottolinea l’importanza crescente del diritto internazionale come strumento di diplomazia e regolazione globale.