Iran. L’attacco israeliano “all’acqua di rose”

di Guido Keller –

E’ arrivata nella notte la risposta israeliana agli attacchi iraniani del 1 ottobre: ad essere colpiti da tre ondate offensive, condotte con missili sparati dagli aerei e da droni, sono stati obiettivi militari situati nella zona centrale del paese, a sudovest di Teheran e nella parte centro settentrionale. Due droni hanno colpito una fabbrica di missili da difesa a sud ovest della capitale, provocando due morti. Al momento non si segnalano altre vittime.
Obiettivi israeliani sono stati quindi esclusivamente strutture di carattere militare, come basi aeree e missilistiche, per cui il governo di Benjamin Netanyahu si è attenuto alla mediazione statunitense e del mondo arabo di contenere l’operazione senza colpire siti nucleari o impianti petroliferi, cosa che avrebbe fatto schizzare i prezzi del greggio.
Le informazioni che arrivano da Teheran parlano tuttavia di “danni limitati”, tanto che nella stessa capitale quasi non ci si è accorti delle esplosioni. Fonti militari iraniane hanno riferito a Notizie Geopolitiche che “la contraerea ha fatto un lavoro incredibilmente buono”, per cui le notizie della distruzione di addirittura un centinaio di aerei nelle loro basi e dell’inefficacia dei sistemi difensivi iraniani suonano come mera guerra di informazione. Al punto che, si apprende da Teheran, media israeliani tra cui Radio Israele hanno rivolto un appello diretto all’opposizione interna di procurare informazioni sugli esiti dell’attacco e soprattutto filmati.
E’ difficile quindi sapere esattamente la portata dell’attacco condotto da Israele, ma certamente si è trattato di un’azione a bassa intensità con l’obiettivo, richiesto innanzitutto dall’amministrazione Biden, di interrompere l’escalation iniziata prima con il bombardamento di un ufficio consolare iraniano a Damasco il 1 aprile, quindi l’attacco “all’acqua di rose” iraniano condotto con droni il 15 aprile, l’uccisione a Teheran del leader politico di Hamad Ismail Haniyeh il 1 luglio e l’attacco su Israele con missili ipersonici del 1 ottobre.
Tanto che, si è appreso, la Repubblica Islamica dell’Iran ha fatto sapere l’intenzione di non rispondere all’attacco di questa notte.