Iran. Partito l’arricchimento dell’uranio, sotto il controllo dell’Aiea

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L’uscita degli Usa dall’accordo sul nucleare iraniano, il Jpcoa del 2015 sottoscritto da Barak Obama e dai rappresentanti di Russia, Francia, Gb, Cina + Germania (Ue), ma soprattutto la mancata risposta dell’Unione Europea, sta spingendo la Repubblica Islamica dell’Iran a fare altrettanto, ed oggi l’Iran ha ripreso l’arricchimento dell’uranio nel suo sito di Fordo, a sud di Teheran. Come ha riferito l’agenzia ufficiale Irna, le operazioni di immissione di gas esafluoride di uranio nelle 1.044 centrifughe dell’impianto hanno preso inizio questa mattina, alla presenza però degli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).
Teheran infatti ha sempre negato l’intenzione di arrivare alla costruzione di una bomba atomica, mentre è in funzione, e come tale necessita di combustibile, la centrale nucleare di Busher, ristrutturata pochi anni fa dalla russa Rosatom e l’unica del Medio Oriente al momento funzionante.
Donald Trump aveva messo la cassazione dell’accordo già nella sua campagna elettorale, ma voci di corridoio della Casa Bianca hanno riferito ai media statunitensi di una sorta di pentimento della scelta, in quanto l’uscita dal Jpcoa verrebbe ad essere un pantano diplomatico di difficile via d’uscita, con il rischio addirittura che si inneschi un’escalation dalle conseguenze imprevedibili. Gli ispettori dell’Aiea hanno sempre riportato del pedissequo rispetto da parte dell’Iran dell’Jpcoa.
Tuttavia il malumore degli iraniani per il comportamento dei paesi europei e per il loro immobilismo è motivato dal fatto che a parole essi sostengono l’accordo del 2015, ma con i fatti si sono accodati agli Usa smettendo di acquistare gli idrocarburi iraniani dietro la minaccia di ritorsioni espressa da Donald Trump.